A qualcuno non piace Sarri

Gli oscar molto social 2017 con un premio a testa in giù a chi non tollera il tecnico del Napoli e il Var
A qualcuno non piace Sarri© ANSA
Ivan Zazzaroni
3 min

I miei oscar molto social 2017. Il primo, enorme ma a testa in giù, lo consegno a chi mi rimprovera o - peggio ancora - offende (“non capisci un cazzo”, “sei un incompetente”, le solite amenità da “gattine” del web) quando dico o scrivo che l’allenatore dell’anno per la Serie A è Maurizio Sarri, quello “che non ha ancora vinto niente”, miagolano, “quello che sa di tuta e ha un linguaggio troppo volgare”, “quello che conosce e pratica un solo modo di fare calcio, una sola idea”. Poco importa, alle gattine, se a considerarlo il più bravo - non in assoluto ma dei dodici mesi - sono anche i calciatori, i tecnici e alcuni giornalisti ovviamente incompetenti e cazzari; solo dettagli i 99 punti raccolti, l’imbattibilità in trasferta, i primati in serie e la favola di campo scritta con sei, sette giocatori dal metro e settanta in giù? Restituisco con gli interessi antipatia e improperi.

Un oscar lo “bonifico” a Marco Fassone che per completare il closing, visto che il principale finanziatore non era più in grado di finanziare, ha trovato da solo un fondo avvoltoio americano ed è diventato di fatto il vero “proprietario” del Milan. Lo conosco da anni, ammetto che ha avuto e ha un bel coraggio: non escludo che possa riuscire nell’impresa di convincere altri fondi e tenere in vita il club post-berlusconiano. Glielo auguro di cuore.

Oscar al Var e a chi ce l’ha regalato anche se si chiama Tavecchio o Lotito: è la grande novità della stagione, ha cambiato e migliorato le nostre abitudini senza squassare nulla. Purtroppo in tanti criticano i suoi interventi, le sue indagini in tempo reale poiché non sanno o non vogliono vedere: la fede, già: serve maggiore informazione sul protocollo. Il video-arbitro serve interessi generali, ha corretto un sacco di errori arbitrali e anche se qualcuno ha pagato più di altri (la Lazio), ci sta consegnando un calcio più giusto e democratico.

Un oscar più piccolo ma ugualmente significativo lo merita Massimo Oddo che in meno di due mesi ha trasformato l’Udinese da ipotesi di squadra a squadra-squadra.

Oscar in ordine sparso anche ai tifosi del Benevento campioni di autoironia e calore; a quelli della Viola che subiscono fiatando continui ridimensionamenti; a Davide Nicola che dopo due miracoli consecutivi ha saputo farsi da parte nonostante la classifica gli sorridesse ancora.

Oscar a Gasperini per quello che sta mostrando a Bergamo, a tutti.

E un super oscar ad Allegri, il mutante, probabilmente il più bravo in assoluto del campionato ma anche quello con più risorse.

L’oscarone lo allungo infine a chi sa ancora parlare e discutere di calcio, non soltanto sui social, con educazione, misura e rispetto.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video