ROMA - "Il Var sta andando meglio delle previsioni. Ormai siamo in grado di poter dire dopo soli 4-5 mesi di applicazione e comunque dopo il girone di andata che i risultati sono positivi. Lo strumento fa giustizia e gli arbitri lo utilizzano con grande entusiasmo. Poi, stiamo lavorando per migliorarlo, ma i risultati sono incoraggianti. La Fifa e La Uefa ci prendono come esempio da esportare perché l'Italia sta diventando, dal punto di vista arbitrale, un punto di riferimento nel mondo".
TECNOLOGIA E SERENITA' - "Calvarese mai al Var? Siamo in fase abbastanza sperimentale e qualche discrasia da sistemare può esserci. Non mi va di parlare del singolo arbitro, ma di far sapere la verità: l'arbitro in campo resta centrale perché ècolui che prende la prima e l'ultima decisione. Il protocollo dice che di fronte ad un eventuale fallo di mano, l'arbitro in campo giudica e quando il Var chiama il direttore di gara chiedendo se ha visto il fallo di mano, se l'arbitro e' convinto che quel fallo e' involontario, mette automaticamente in fuorigioco il Var. Il Var non può dire all'arbitro 'vai a vedere il fallo', resta valida la sensazione del campo. Il Var rende sereno l'arbitro perche' va in campo come se non ci fosse, ma se capita un errore, sa che c'e' chi puo' correggerlo, per cui il Var tranquillizza l'arbitro, il pubblico, gli allenatori, i giocatori, tutti. Si impiega molto meno tempo nell'andare a rivedere le immagini piuttosto che allontanare chi protesta estrarre cartellini e via dicendo, quindi col Var si guadagna anche tempo nella decisione". "Su 900 casi, in totale, sono stati commessi solo 5 errori quindi il bilancio e' positivo. Il Var ha restituito serenita' negli stadi, sono finite le proteste e questo e' importante anche per le societa' che non vedono piu' calciatori squalificati per proteste perche' adesso tutti aspettano e accettano le decisioni, non ci sono piu' le entrate temerarie e sono aumentati del 35% i calci di rigore perche' le telecamere vedono tutte le trattenute. La soddisfazione piu' grande - ha concluso Nicchi - e' che tutto il mondo ci guarda e non guardano solo gli arbitri bravi, ma i comportamenti, gli stadi, i rapporti con i calciatori, guardano gli allenatori e il calcio italiano sta facendo una grande figura e sono davvero felice". (in collaborazione con Italpress)