Var, gli arbitri: «Finora 1.078 check, solo l'1% di errori»

Il capo degli arbitri Nicchi: «E' un prodotto che funziona». Rosetti: «Arbitri convinti delle potenzialità del Var»
Var, gli arbitri: «Finora 1.078 check, solo l'1% di errori»© ANSA
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MILANO - Immagini, statistiche, disponibilità e trasparenza. L'incontro svoltosi in mattinata al quarto piano di via Rosellini, sede della Lega Calcio Serie A, tra gli allenatori della massima serie e i vertici arbitrali, ha messo a nudo tutti i pregi e i pochi difetti della Var. Analizzando le 210 partite del calcio italiano che hanno visto l'impiego della "Moviola in campo", è infatti emerso che gli errori sono stati solo l'1% del totale. «Aggirarsi intorno all'1% di errore è assolutamente accettabile» ha commentato il designatore arbitrale Nicola Rizzoli, che ha snocciolato una serie di numeri che confermano la bonta' del progetto e il continuo miglioramento da parte della classe arbitrale dato dall'esperienza. Se infatti nelle prime tre giornate i tempi di decisione del Var variavano tra 1'22" per il silent check e 2'35" per le decisioni cambiate, si è arrivati oggi a 29" per il controllo silenzioso e 1'15" per l'overrule. Buone notizie anche per quanto riguarda il tempo effettivo delle gare del massimo campionato italiano, passato dai 50'30" dello scorso anno ai 51'10" attuali (40 secondi in più di media). Per ora, su 210 partite disputate, sono state controllate 1.078 situazioni tecniche (5,1 situazioni a partita), che hanno riguardato soprattutto le reti (579), rigori o presunti (282) e i cartellini rossi (214). Sono stati 60 gli overrule (decisioni arbitrali cambiate), pari a una situazione ogni 3.5 partite. 

Di queste 60 decisioni cambiate, 43 sono state direttamente controllate a bordo campo dall'arbitro, mentre 17 situazioni sono state cambiate direttamente dal Var. 15 hanno riguardato situazioni di fuorigioco (12 gol annullati dal Var e 3 precedentemente annullati sono stati in realtà convalidati), 4 situazioni dentro o fuori dall'area di rigore e 2 situazioni dentro o fuori dal campo di gioco. Delle 49 situazioni in cui l'arbitro ha visto personalmente il monitor, in 6 situazioni ha confermato la propria decisione. Facendo un'analisi degli errori e in particolare degli overrule, ce ne sono 11 errati (più della metà riguardano i falli di mano, tra i quali il mani di Mertens in Crotone-Napoli e quello di Bernardeschi in Cagliari-Juventus). Di questi 11 errori, 7 hanno influenzato il risultato della partita. L'introduzione del Var ha portato notevoli miglioramenti anche a livello disciplinare: i falli sono in diminuzione dell'8% rispetto alla scorsa stagione, i rigori in aumento del 5%, i fuorigioco in diminuzione del 2,37%, i cartellini gialli diminuiscono del 18,8%, le ammonizioni per proteste del 14%, le simulazioni del 23% e i comportamenti antisportivi del 15,6%.Stesso trend per i cartellini rossi: lo scorso anno furono cinque quelli per proteste, zero quest'anno. 

Diversi anche i filmati mostrati ad allenatori e ai giornalisti per spiegare errori e comportamenti virtuosi, tra i quali il rigore di Rugani su Galabinov in Genoa-Juventus, la rete annullata ai bianconeri dopo una gomitata di Lichtsteiner al Papu Gomez in Atalanta-Juventus, il gol ingiustamente annullato a Rincon in Bologna-Torino. E, inoltre, il rigore giustamente non accordato alla Lazio contro l'Inter per un fallo di mano non intenzionale di Skriniar. «Preferiamo che gli arbitri si prendano il tempo necessario per poter valutare bene ogni situazione - ha concluso Rizzoli -, infatti è più importante una decisione corretta piuttosto che il tempo».

NICCHI: «SIAMO UN ESEMPIO PER IL VAR» - «Tutti guardano all'Italia, siamo presi a esempio da tutte le federazioni e ci arrivano continue richieste per istruire arbitri all'estero». Marcello Nicchi gonfia il petto alla luce dei risultati della sperimentazione della Var in Serie A, sottolineando che «fra 3-4 giorni sarà pronto a Coverciano un centro di sperimentazione in cui gli arbitri potranno allenarsi non solo dal punto di vista atletico, psicologico ma anche con la tecnologia Var». «E' un prodotto che funziona. In Germania funziona meno che da noi, là hanno un unico centro collegato con tutti stadi, mentre noi abbiamo una sala Var in ogni stadio», ha notato Nicchi, dopo la presentazione del bilancio alle squadre e ai media, rivelando di aver «appena ricevuto una richieste per mandare 3-4 arbitri a fischiare in Cina: siamo appetibili». «La Fifa ha individuato come centro pilota Coverciano, gli arbitri del Mondiale si prepareranno là. E 3-4 Var italiani andranno in Russia», ha detto Carlo Tavecchio, in veste di presidente federale dimissionario e di commissario della Lega Serie A.

ROSETTI: «CON GLI ALLENATORI UN DIALOGO POSITIVO» - «La possibilità che gli allenatori possano chiedere un challenge, ovvero che possano chiedere direttamente l'intervento del Var per ora è escluso, ma se ne parlerà in futuro. Al momento seguiamo alla lettera le direttive dell'Ifab, non possiamo inventarci niente, ma è un processo in grande evoluzione e alla fine dell'anno potremmo fare anche noi le nostre valutazioni e proposte». Con queste parole, al termine della riunione tra allenatori e classe arbitrale sulla tecnologia del Var, il responsabile della tecnologia per l'Aia Roberto Rosetti, ha momentaneamente escluso la possibilità di un challenge. A proposito invece dell'incontro con gli allenatori, Rosetti ha spiegato che «meglio di così non poteva andare sia in termini di presenza, sia in termini di qualità della discussione che è stata molto positiva. E anche da parte della componente allenatori abbiamo visto la stessa positività. L'obiettivo di questo progetto è quello di avere un calcio più giusto, di eliminare gli errori, senza intaccare la bellezza del calcio - ha spiegato ancora -. Ci lavoriamo giorno dopo giorno, con una competenza riconosciuta a livello internazionale. E' chiaro che il Var non è un progetto perfetto, lo sappiamo, ma tendiamo a questo. La filosofia è quella della minima interferenza per il massimo beneficio».

RIZZOLI: «VAR? ARBITRI CONVINTI DELLE SUE POTENZIALITA'» - «Gli arbitri sono convinti delle potenzialità di questo progetto, e sono tutti uniti per farlo bene. Non c'è nessuno che non ci crede». Lo ha garantito il designatore, Nicola Rizzoli, che assieme ai vertici arbitrali ha fatto il punto sulla sperimentazione della Var riproducendo per la stampa la stessa 'lezione' tenuta in mattinata ad allenatori e dirigenti delle squadre di Serie A. «I risultati sono estremamente positivi ma i margini di miglioramento ancora ampi», ha sottolineato Rizzoli, al fianco del n.1 dell'Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, e di Roberto Rosetti, supervisore del progetto italiano sulla video assistenza, che ha chiarito: «L'obiettivo è avere un calcio più giusto, eliminare gli errori senza disturbare la bellezza gioco. Interferenza minima e massimo beneficio: la Var - ha spiegato - serve solo per errori chiari e importanti, non per situazioni controverse. La decisione finale è presa sempre e comunque dall'arbitro». Per quanto riguarda la richiesta del 'challenge' da parte degli allenatori «se ne parlerà, nel caso, in futuro», ha tagliato corto. 


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