TORINO - Fuori da tre mesi, non al meglio dopo l’intervento per la pubalgia e messo dentro (non senza alcun rischio) da Allegri sull’1-1. Cuadrado ripaga il suo allenatore con il gol della vittoria al Milan, quello del 2-1, che pesa come un macigno alla luce di quanto fatto in giornata dal Napoli. La Juventus ne fa 3, portandosi a +4 sulla squadra di Sarri in attesa della contesa finale di giorno 22. Dybala apre la festa della serata (8’): sfrutta il rimbalzo che sorprende Donnarumma e invia un bel messaggio a Sampaoli tralasciando le spunte blu di WhatsApp: sono qui, in Russia vengo pure io e non per fare una gita. Il momentaneo pari non può che essere di Bonucci, che esulta ‘sciacquandosi la bocca’ mentre il tris finale è di Khedira, autore anche dell’assist per la rete del colombiano.
Juventus-Milan 3-1: tabellino e statistiche
LA PARTITA DI BONNIE - Per l’occasione Allegri rispolvera un vecchio cavallo di battaglia, il 3-5-2, con la sostanziale differenza che al posto di Bonucci c’è Benatia. E proprio all’ex difensore bianconero, uno dei protagonisti più belli dei tanti successi degli ultimi anni, lo Stadium non riserva né applausi né tantomeno indifferenza: beccato dall’inizio alla fine, a ogni pallone giocato, a ogni sguardo rivolto verso quelli che soltanto qualche mese fa erano i suoi tifosi a conferma del fatto che il trasferimento estivo non è ancora stato del tutto digerito.
NON VAR - Bonucci ha anche un copione nel primo intervento del Var della serata e cioè quando lo Stadium attende trepidamente un possibile calcio di rigore: non succede nulla, nessun contatto irregolare con Benatia e Mazzoleni indica la punizione in favore della squadra di Gattuso.
CUADRADO E KHEDIRA - La mossa di Allegri durante l’intervallo è l’ingresso di Douglas Costa per Lichtsteiner. Più qualità, più velocità ma più spazio alle offensive del Milan tant’è che Calhanoglu, in una ripartenza, si ferma sulla traversa a Buffon ormai battuto. In campo si rivede anche Cuadrado, che scivola nel tentativo di contrastare Bonaventura lasciandolo libero di calciare e di…sbagliare. Il perdono ha una data, quella del 79’: colpo di testa vincente su assist delizioso di Khedira che decide di entrare nel tabellino dei marcatori a tre minuti dal termine superando Gigio con un bel destro.