La Rai contro la Serie A: «Cambiate o sparisce 90° minuto»

Dura nota della televisione pubblica nei confronti della decisione della Lega di non permettere i diritti in chiaro prima delle 22 di domenica
La Rai contro la Serie A: «Cambiate o sparisce 90° minuto»© ANSA
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ROMA - "In merito allo scenario che si va definendo relativamente all'acquisto dei diritti televisivi del campionato di calcio di Serie A per le prossime tre stagioni, la Rai evidenzia con stupore che si è davanti ad un rischio grave e incomprensibile per il servizio pubblico: non far vedere a tutti gli italiani il sabato sera e la domenica pomeriggio le immagini salienti delle partite, come avvenuto per oltre mezzo secolo, ma solo a chi può permettersi abbonamenti con privati". Lo afferma la Rai in una nota dura in cui chiede alla Lega di Serie A di "rivedere una decisione che danneggia tutti i tifosi" ed ipotizza la chiusura di una trasmissione storica come 90° minuto.

Rivoluzione diritti tv: ecco cosa cambia

"La Rai - aggiunge infatti il comunicato - che ha contribuito, nel corso degli anni, a rendere il calcio lo sport più popolare, potrebbe essere costretta a rinunciare a trasmissioni storiche come 90esimo Minuto. Chiediamo pertanto ai presidenti delle società di Serie A - conclude la nota - di rivedere questa decisione che danneggia prima di tutto i loro stessi tifosi e tutti gli appassionati di calcio".

ANCHE L'USIGRAI CONTRO LA LEGA - "Così la Lega Calcio infligge un grave colpo allo sport della Rai Servizio Pubblico. Ormai gli interessi economici dei club di calcio passano sopra a ogni interesse dei cittadini che hanno il diritto di godersi lo sport, anche sulla tv pubblica. Chiediamo alla Lega Calcio un urgente ripensamento". E' l'appello del CdR di Rai Sport e del Segretario Usigrai Vittorio di Trapani. "I costi dei diritti in crescita a ritmi folli - spiegano in una nota - e fuori da ogni oggettiva motivazione economica, lo spezzatino del calendario e ora anche lo stop alle immagini del pomeriggio". "Questo comporterebbe come conseguenza, ad esempio, la probabile chiusura di 90º minuto, trasmissione che dal 1970 racconta agli italiani il bello del calcio - continuano - e fa sentire a caldo le voci dei protagonisti. Come può la Lega Calcio pensare di metterla a tacere? In questo modo a pagare non è solo la Rai: sono i cittadini e il Servizio Pubblico dei cittadini". "Cosa altro deve accadere - conclude - prima che si capisca che la questione dei diritti tv non è un fatto privato di aziende private, ma ha a che fare anche con il diritto di cronaca? È indispensabile un intervento urgente delle istituzioni a tutela dell'interesse collettivo"

 

 


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