Kjaer: «Pastore, un grande. Ma la Roma dovrà giocare per lui»

Il difensore danese dà un consiglio all’argentino: «In città c’è molta pressione: le sue qualità lo aiuteranno a superarla»
Kjaer: «Pastore, un grande. Ma la Roma dovrà giocare per lui»
Cristiano Sala
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MOSCA (RUSSIA) - Hanno giocato insieme a Palermo (stagione 2009/2010), scoprendo le qualità di entrambi. Strade diverse poi ma, si sa, tutte portano a Roma. Simon ci è arrivato prima (2011/2012), Pastore dopo. Al termine di Danimarca-Francia abbiamo parlato con il difensore del Siviglia, il più richiesto dalla stampa scandinava dopo la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa del Mondo: «Pastore è un grande giocatore, forse uno di quelli con più qualità che io abbia mai visto. Siamo stati insieme a Palermo, indimenticabile».

La memoria torna alla Serie A vissuta in Sicilia, con una squadra che a rileggere i nomi della rosa… da Cavani a Miccoli, passando per Kjaer e, appunto, Pastore: «Roma però è un’altra cosa, un’altra città. Se vinci 6 partite di fila e poi ne perdi una, la pressione arriva. Per me questa pressione era importante - dice ricordando l’esperienza in giallorosso - mi stimolava a vincere sempre e aiuta il gruppo a mettere a posto la testa, a restare concentrati. Ripeto, non è un posto facile dove giocare». Un messaggio dunque al “Flaco” per prepararlo alla sua nuova realtà: «Il suo gioco lo aiuterà, sono sicuro perché la qualità è un’arma importante». A patto che… «…che la squadra faccia il gioco per lui». Avrà modo e tempo di mandargli qualche messaggio sui posti da visitare, sui ristoranti dove andare a mangiare: «La città è il posto più bello del mondo, c’è tutto: il sole, il mare, la storia. Un posto bellissimo. Se ho tempo per andare vado sempre, come l’anno scorso». Di sicuro non avrà problemi climatici, come a Parigi: «Assolutamente no».


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