Lo spettacolo deve ancora cominciare

Lo spettacolo deve ancora cominciare© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Non lo scrivo che è un bel campionato, non è ancora il momento, purtroppo: aggettivi quali strepitoso, sensazionale e formidabile e insomma tutto l’assortimento di iperboli che almeno nelle (buone) intenzioni dovrebbe stimolare gli appetiti e le fantasie di tifosi, appassionati e abbonati (che non sono scemi) lo lascio volentieri ai telecronisti e alle seconde voci, perché in queste prime quattro giornate lo spettacolo della Serie A è palesemente mancato. Prima della sosta sentivo ripetere che quello dei tre turni iniziali era puro calcio d’agosto, ma ora siamo a metà settembre e le cose non sono cambiate. Anzi. Perfino i primi due gol italiani di Ronaldo, il protagonista più atteso, l’uomo delle mille copertine, l’amplificatore di emozioni, sono stati ordinari. Per mia e nostra fortuna, domani parte la Champions dove sono convinto che Juve, Napoli, Roma e Inter ci mostreranno finalmente il meglio: gioco e giocate, l’essenza dello sport più popolare del mondo. Le partite con Valencia, Stella Rossa, Real Madrid e Tottenham annunciano infatti emozioni, tensione, coinvolgimento emotivo.

A Valencia vedremo certamente una Juve meno banale di quella che ha battuto il Sassuolo ottenendo - con qualche sforzo - il dodicesimo punto su dodici (Chievo, Lazio, Parma e appunto Sassuolo le poco irresistibili avversarie): dopo un primo tempo da 5 meno, lo stesso Ronaldo ha sì trovato i due gol ma non la brillantezza e l’esclusività del suo calcio.

Molto peggio ha fatto la Roma, già staccata di 7 punti dai campioni: discreta nella prima fase, nella seconda, quando Di Francesco ha testato la formula per Madrid (Nzonzi con De Rossi e il 4-2-3-1), si è fatta raggiungere dal Chievo - che non riprendeva uno 0-2 dal gennaio 2016, sempre con la Roma - e nel finale è stata salvata da Olsen. Se non ci fosse di mezzo la Champions, accentuerei la linea critica, ma c’è, e allora freno: mi auguro che l’aria dell’Europa e un impegno che potrebbe essere decisivo riattivino i circuiti che permisero a Dzeko e compagnia di conquistare la semifinale.

L’Inter che ha subìto la seconda sconfitta in quattro gare e ha un conto aperto col Var, è sembrata sfibrata, lenta, giù di tono. Tono che le servirà col Tottenham che pure non attraversa un buon momento ma ha qualità e facilità di corsa. L’Inter è al rientro in CL, anche Spalletti lo è, e non può sbagliare.

Infine il Napoli: per ora è un lontano parente di quello del triennio: si trova però all’inizio di un percorso di rinnovamento non solo tattico, anche strategico, e comunque di punti ne ha raccolti nove e solo i punti possono aiutare Ancelotti a ricomporre pur se con caratteri diversi ciò che ha appena scomposto: in fondo è come se un ristorante di pesce avesse deciso di riconvertirsi in fretta alla carne ai ferri. Lo spiazzamento è fisiologico. Ma Carletto è Masterchef.


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