Roma, noi ci saremo sempre

Roma, noi ci saremo sempre© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
3 min

Tre giorni fa Kalle Rummenigge se l’è presa con la stampa tedesca «colpevole di considerare Ronaldo l’acquisto dell’anno» e di criticare eccessivamente Neuer, Robben, Ribery e Hummels. «Sia chiaro - ha concluso l’amministratore delegato del Bayern - non stiamo attaccando i media. Se giochi male è normale che non ci siano elogi, ma i commenti si devono attenere ai fatti... Il problema è che la polemica non conosce confini: vale per i media, per gli esperti e per quelli che una volta giocavano in questo club».

Tutto il mondo è paese. Noi del Corriere dello Sport abbiamo il Rummenigge de noantri: il signor Luca Pietrafesa; Pietrafesa che si occupa da qualche tempo dell’ufficio stampa della Roma, parla spesso per conto d’altri e, tradendo il ruolo di mediazione, ha avuto il coraggio di affermare che «il Corriere non è credibile» e che quindi non lo rispetta poiché ha una linea critica nei confronti della società, si è permesso dei titoli «incomprensibili» (“Monchi tu, e noi allora?”) e non ha elogiato il club quando ha confermato la fiducia a Di Francesco nel momento in cui tanti lo volevano licenziare.

Insomma, Pietrafesa non accetta che i giornalisti facciano i giornalisti (informazione e funzione critica), li vorrebbe più collaborativi ed equilibrati (i confini li decide lui).

La nostra colpa è stata quella di non aver gradito (eufemismo) la campagna estiva di Monchi, il depauperamento non solo tecnico di un organico semifinalista in Champions e di aver sostenuto la figura dell’allenatore quando la Roma si è (era) ripresa, secondo lui «solo per alimentare un antipatico dualismo col direttore dell’area tecnica».

Ovviamente non ha capito un tubo: non ha capito quanto siano importanti per noi la Roma e la Lazio; non ha capito che facciamo un mestiere diverso dal suo (il nostro è un mestiere); non ha capito che i giornali che collaborano “comunque” con i club vengono meno alla loro funzione tradendo (seconda volta che uso questo verbo) lettori e tifosi.

Ieri non ci siamo divertiti rivedendo con la Spal la “Povera Roma” di Milano e Bologna: il campo ci ha trasmesso l’ennesima conferma della legittimità della nostra posizione sul mercato. Ora ci auguriamo che a gennaio Pallotta, Baldini, Monchi e l’ottimo Baldissoni intervengano per acquistare un po’ di personalità ed esperienza (Herrera e Berardi vanno benissimo), quella che manca terribilmente quando Kolarov e De Rossi siedono in tribuna, e da quando Nainggolan gioca nell’Inter, Alisson a Liverpool e Strootman a Marsiglia.

Il Corriere dello Sport c’era anche prima del signor Pietrafesa. E ci sarà anche dopo.


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