«Ovèr faje?» così Gavillucci sospese Samp-Napoli

Nel maggio scorso per gli stessi cori contro i napoletani e Koulibaly
«Ovèr faje?» così Gavillucci sospese Samp-Napoli© ANSA
Edmondo Pinna
4 min

ROMA - «Gavi, ovèr faje?». E’ il 13 maggio scorso e a Genova piove. C’è Samp-Napoli che “Gavi”, ovvero Claudio Gavillucci, ha appena sospeso per cori razzisti nei confronti non solo di Koulibaly, ma di tutti i napoletani. Gli stessi cori che portarono Irrati a fare lo stesso durante Lazio-Napoli. Gli stessi, ma rivolti a Balotelli, che portarono Rocchi a fermare Milan-Roma sempre a maggio, ma nel 2013. Gli stessi che, invece, non hanno avuto lo stesso trattamento a Milano, forse per questione di ordine pubblico. Ma chi, per salvare Mazzoleni, cita le norme, dimentica che, appunto, prima di lui hanno fatto lo stesso altri arbitri, in totale autonomia se si tratta di sospensione momentanea, e che lo stesso avviene in Uefa, dove l’unica differenza è che lo stop definitivo viene impartito dal Delegato Uefa e non dal GOS. Lo ha anche ribadito Rizzoli a ottobre scorso a Radio Anch’io lo Sport. Ma andiamo oltre. E allora: «Gavi, ovèr faje?». Sì, faceva sul serio, Gavillucci.

CORAGGIO - Ci volle coraggio, ed intelligenza. Che non è per tutti, evidentemente. I vicoli di Napoli raccontano ancora quell’episodio. Perché, come disse nello spogliatoio Sarri, chiamato proprio dall’arbitro di Latina, «succede sempre così e nessuno ha mai fatto nulla». E invece quella volta qualcuno fece qualcosa. L’attuale allenatore del Chelsea, nel ventre dello stadio di Genova, c’era andato perché la situazione stava diventando esplosiva. Aveva minacciato di ritirare la squadra dal campo, così disse al quarto uomo Giua, se i cori fossero proseguiti. Giua riferì, Gavilucci agì d’istintiva intelligenza. «Mister, stia sereno, ci penso io» ricorda Sarri. Lo stesso fece con Insigne: «Fidati di me, teniamo la situazione sotto controllo». Annuncio prima, annuncio dopo. Nulla, i cori continuarono anche dopo l’intervallo. E allora, tre fischi. «Gavi, ovèr faje?» gli andò incontro Insigne. Certo, squadre a centrocampo, discorso a Regini, che era capitano della Samp. Poi intervenne addirittura il presidente della Sampdoria, Ferrero. Andò lui sotto la Curva a parlare con gli ultrà.

ALTRO CLIMA - Quello stop servì per rasserenare gli animi, per creare un altro clima in campo. Lorenzello non si stupì della sospensione per tre minuti decretata da Gavillucci, d’altronde se mai si comincia, mai si saprà se questa situazione si può arginare, il senso della risposta che ebbe sul campo. E non solo. Samp-Napoli continuò per l’ultimo quarto d’ora (più recupero) con altro spirito, anche fra i giocatori e con uno stadio intero che non fiatò più. Tre casi che si citano a memoria, altri non ce ne sono. Gavillucci di lì a pochi giorni fu mandato a casa, ha fatto causa all’Aia. «Ovèr faje?». Non ha mai smesso di farlo...


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