Sousa insiste: «Mi piacerebbe tornare ad allenare in Italia»

L'ex tecnico della Fiorentina: «Mi sento più preparato adesso e so che con un progetto ambizioso potrò tornare a vincere quello che ho vinto da calciatore»
Sousa insiste: «Mi piacerebbe tornare ad allenare in Italia»© EPA
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ROMA - Sousa torna a parlare della sua voglia di tornare ad allenare nel nostro paese: "Vorrei tornare in Italia - dice l'ex tecnico della Fiorentina in un'intervista al quotidiano portoghese Record - ma in una squadra che lotti per vincere. Mi sento più preparato adesso e so che con un progetto ambizioso potrò tornare a vincere quello che ho vinto da calciatore". Il tecnico aveva già espresso la sua volontà, menzionando tra le squadre che avrebbe avuto il piacere di allenare anche la Roma, in un periodo in cui Di Francesco era fortemente in bilico sulla panchina. Proprio Sousa è sempre stato l'unico possibile candidato per sostituire il tecnico giallorosso in caso di esonero. Di Francesco però è ancora al comando: dopo il 7-1 con la Fiorentina che lo aveva rimesso fortemente in discussione, il pareggio con il Milan in cui la Roma ha mostrato buone cose, gli ha ridato un minimo di tranquillità.



FIORENTINA - Sousa ha parlato anche del suo passato a Firenze: "L’esperienza alla Fiorentina è stata la più importante della mia carriera da allenatore. Firenze è una città meravigliosa e il club ha dei tifosi molto appassionati. Devo molto a loro, in quei due anni in Italia sono diventato un allenatore migliore e un uomo migliore". Il tecnico portoghese ha buoni ricordi, ma non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. "La Fiorentina ha incassato 140 milioni dalle cessioni? Era quello uno degli aspetti salienti del mio lavoro nel club. Non l’ho mai dichiarato pubblicamente ma credo che se avessimo tenuto Savic e Joaquin, avrei vinto qualche titolo con quella squadra".

CHIESA - Sousa rivendica anche il merito di aver lanciato Chiesa: "Ho avuto il piacere di allenare e far crescere alcuni giocatori, come Federico Chiesa. L’ho lanciato in prima squadra con la prospettiva di farne una bandiera del club, ma mai mi sarei aspettato che fosse tutto così veloce. È cresciuto a tal punto da diventare il giocatore di cui il calcio italiano aveva bisogno. Ma sono legato anche a Bernardeschi che adesso gioca insieme a Cristiano Ronaldo".

RONALDO - Infine su Ronaldo: "I risultati e l’instabilità del Real Madrid mostrano l’importanza di questo giocatore, che considero il migliore al mondo. Cristiano è ossessionato dal lavoro e dalla vittoria, è un giocatore unico. È individualista ma, anche nella scelta della Juventus, ha dimostrato di pensare al collettivo. Per quanto ne so ha rifiutato offerte economicamente più vantaggiose scegliendo un club dove può avere successo. La Serie A ha guadagnato grande visibilità dal suo arrivo e penso che si stia avvicinando la vittoria della Champions League da parte di un club italiano".


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