L'Europa da incubo

L'Europa da incubo© LAPRESSE
Alberto Dalla Palma
3 min

La resa definitiva di Carlo Ancelotti è stata celebrata a Reggio Emilia, dove il Napoli si è presentato solo per contenere i danni e preparare la trasferta di Salisburgo: dopo il volo della Juve di Ronaldo (e baby Kean), il tecnico ha scelto la Coppa, come da tradizione. Troppo elevato il distacco dai bianconeri: ora, a meno 18, gli azzurri dovranno respingere il recupero del Milan e dedicarsi al calcio infrasettimanale. Non ci sono dubbi: il Napoli è una delle grandi favorite al successo in Europa League anche se non va sottovalutata la sfida di giovedì sera, considerando le assenze dei difensori centrali titolari e la forza degli austriaci nella loro Arena: il 3-0 è un margine di ampia sicurezza, ma sarebbe meglio segnare almeno un gol per sentirsi ai quarti di finale. Il pareggio contro il Sassuolo rappresenta il minimo indispensabile: è chiaro che il Napoli avrebbe voluto di più ma è altrettanto evidente che il successo della Juve, venerdì sera, con una decina di riserve ha spento il fuoco azzurro in campionato, dove Ancelotti probabilmente presenterà qualche riserva conservando le energie per la Coppa.

Non potrà fare molti calcoli Spalletti, invece, perché il suo organico è ormai ridotto all’osso e perché lo 0-0 di Francoforte costringerà l’Inter a giocare per vincere il ritorno. Qualsiasi pareggio con gol la eliminerebbe dall’Europa e la esporrebbe a un finale di stagione che si presenta già tragicomico. Dilaniata emotivamente dal divorzio anticipato con Mauro Icardi, la squadra nerazzurra sta andando avanti con la forza dei nervi: contro la Spal ci hanno pensato Politano e Gagliardini, ma da qui a maggio non sarà facile esibirsi su due fronti con un solo centravanti, seppur bravo, come Lautaro Martinez. Alternative? Zero. O forse Keita. Possibilità di una pace tra Wanda, Icardi e la società? Poche, forse zero: ieri il presunto capitano nerazzurro non si è neanche presentato allo stadio, segnale ormai di un addio da cento milioni. Ma intanto la lotta per la Champions diventa più aspra della lite per la Tav: Atalanta e Torino viaggiano a ritmi talmente elevati da poter sognare il quarto posto; la Roma cercherà di rialzarsi con la saggezza di Ranieri ma stasera contro l’Empoli sarà decimata da infortuni e squalifiche; la Lazio, che deve recuperare la partita contro l’Udinese, ha perso una grande occasione a Firenze dove dominando per un’ora è riuscita a fare soltanto un gol, naturalmente con Immobile. Raggiunta da Muriel, si è arresa, svuotata forse dal derby. Da qui a maggio, in attesa di conoscere la data dell’ottavo scudetto consecutivo della Juve, ci sarà poco per cui entusiasmarsi. La lotta per l’Europa, appunto, e - speriamo - per la Nazionale che sta tornando in campo.


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