© AP
BERGAMO - L’Atalanta gli sta dando seri grattacapi (soltanto 6 punti nelle ultime 12 partite, una crisi di gioco sempre più preoccupante anche se i punti di vantaggio sul Frosinone terz'ultimo sono 7 a 11 giornate dalla fine), ma Antonio Percassi continua a fare gol sui mercati internazionali. Howard Schultz, presidente di Starbucks, la multinazionale americana del caffè (23.571 negozi in tutto il mondo, ricavi annui per circa 19 miliardi di euro), ha confermato stamane al Corriere della Sera che entro la fine del 2016 sbarcherà in Italia, con l’inaugurazione del primo negozio a Milano, cui ne seguiranno molti altri a cominciare da Verona, Venezia e Roma. “Siamo pronti a investire milioni di dollari in Italia. Vogliamo creare occupazione. Formeremo il personale che godrà di una remunerazione complessivamente superiore alla media del settore”. L’operazione Starbucks viene eseguita in partnership con la holding che fa capo al presidente dell’Atalanta: attualmente il Gruppo Percassi dà lavoro a quasi 6 mila dipendenti nei settori dei centri commerciali e direzionali, della moda, della cosmesi e delle calzature, con il quartier generale a Bergamo, strutture e uffici aperti a Milano, Parigi, Londra, Madrid, Berlino, Varsavia, Lisbona, Zurigo, Bruxelles, Grand Canyon, New York, Shangai, Hong Kong e Dubai. Starbucks è la più grande catena di caffetteria americana, ramificata in 68 Paesi; fra i suoi prodotti più famosi annovera il frappuccino.
Per il presidente dell’Atalanta, si tratta di un altro grande colpo sul mercato internazionale dopo il successo di Victoria’s Secret e dei suoi Angeli, la cui linea in Italia è distribuita dal Gruppo Percassi, del quale l’Atalanta è il fiore all’occhiello in campo sportivo dove l’ultima iniziativa intrapresa è la partnership con la Foppapedretti Bergamo, una delle squadre più prestigiose del volley femminile italiano (8 scudetti, 7 Champions League, 5 Coppe Italia). A mettere in contatto Schultz con Percassi è stato il finanziere Angelo Moratti, figlio di Gianmarco, nipote di Massimo, ex presidente dell’Inter e tuttora azionista di minoranza del club nerazzurro. Lo stesso colore sociale dell’Atalanta.