La Passione di Yara realizza dei bellissimi gol

Papà Fulvio Gambirasio: «Questa iniziativa incoraggia sogni sportivi, artistici e culturali di giovani...»
La Passione di Yara realizza dei bellissimi gol© PAOLO MAGNI Z80
Xavier Jacobelli
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BERGAMO - Una sciarpa dell’Atalanta sulla tomba di Yara. Dieci sciarpe. Un biglietto. Dieci biglietti. Un fiore. Dieci fiori. E molti altri ancora, ogni giorno. L’incontro tra Fulvio, Maura e i tifosi nerazzurri della Curva Nord è cominciato così. Si è rinnovato una sera d’estate, alla Festa della Dea, davanti a quindicimila persone che Fulvio hanno ascoltato, che Fulvio ha commosso, che Fulvio hanno salutato con un’ovazione interminabile. Fulvio e Maura sono i genitori di Yara Gambirasio, la ragazza tredicenne scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra e assassinata: il suo corpo fu ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, sempre nel Bergamasco. Il 30 giugno, davanti alla Corte d’Appello di Brescia comincerà il processo contro Massimo Bossetti, il muratore condannato in primo grado all’ergastolo.

L’ADESIONE DI MALAGO’ - La dignità e il coraggio hanno permesso a Fulvio e a Maura di sopravvivere a quella tragedia immane. Yara amava lo sport, il sentimento la guidava. Ecco perché è nata La Passione di Yara, fondazione onlus sostenuta dall’Atalanta, dalla Curva Nord, dall’Associazione Tifosi dell’Atalanta (Ata). Fulvio e Yara hanno sempre rifuggito il circuito mediatico, i talk show, le telecamere, la spettacolarizzazione del dolore. «Non sono abituato a parlare in pubblico e, come avete visto, in questi anni io e la mia famiglia siamo rimasti silenzio. Lo rompiamo perché vogliamo aiutare gli adolescenti e i giovani a realizzare i loro sogni, a incoraggiarli nelle loro fatiche, ad accompagnare il loro impegno. Non c’è modo più bello di ricordare la nostra Yara. L’associazione vuole essere un piccolo strumento per sostenere le passioni sportive, artistiche e culturali dei ragazzi. Riceviamo energia positiva e sentiamo una grande vicinanza. C’è qualcosa di incredibile che si sta muovendo. Grazie al contributo degli associati, molti ragazzi e molte ragazze potranno continuare a costruire il loro futuro con il sacrificio quotidiano che sorregge una vera passione per la vita. La passione di Yara continuerà a vivere così». Fulvio Gambirasio pronunciò queste parole alla Festa della Dea: le ripeterà la sera di sabato 8 aprile, dopo Atalanta-Sassuolo, al Lazzaretto, la struttura antistante lo stadio Achille e Cesare Bortolotti, durante la presentazione pubblica della fondazione. L‘iniziativa viene promossa in collaborazione con l’Atalanta che Percassi vuole sempre in prima fila nelle imprese concrete di generosità (il club quinto in classifica è stato l’unico a devolvere ad Amatrice l’intero incasso di una gara di serie A, quella con la Fiorentina), assieme alla Curva Nord e all’Ata. L’invito è stato esteso anche a Giovanni Malagò, presidente del Coni, il quale, con la sensibilità che lo contraddistingue, ha sempre fatto sentire alla famiglia di Yara il sostegno e la solidarietà del mondo dello sport italiano, incontrando personalmente Fulvio e Maura a Bergamo.

IL PRECEDENTE CON IL CHIEVO - Già un anno fa, l’Atalanta e i suoi tifosi volevano riservare una ribalta in grande stile alla Passione di Yara, in occasione della gara interna con il Chievo. Invece, una decisione allucinante e cervellotica, presa il venerdì pomeriggio a Roma, definì “gara ad alto profilo di rischio” la partita con i civilissimi sostenitori clivensi (tifosi annunciati: 70); proibì l’ingresso in Curva anche agli spettatori provvisti di voucher e fece saltare la spettacolare coreografia allestita per l’occasione. E quando, di fronte a un’autentica sollevazione popolare, il sabato arrivò il contrordine dalla capitale, anche grazie all’intervento dello stesso Malagò, l’evento venne comunque annullato. In segno di protesta contro chi, toccato il fondo, aveva cominciato scavare, deludendo le migliaia di bambini invitati alla partita per onorare la memoria di Yara e vanificando gli sforzi degli organizzatori. Antonio Percassi andò su tutte le furie, il direttore generale Umberto Marino non le mandò a dire: «Atalanta-Chievo viene segnalata come gara a rischio quando il Club Amici dell’Atalanta sta organizzando una festa con i tifosi ospiti a base di pane e salame. Ogni commento è superfluo». Un anno dopo, l’amore per Yara e la determinazione dell’Atalanta e dei suoi tifosi, sono stati più forti di tutto.


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