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BENEVENTO - Nell’attacco con una sola punta al vertice, l'interprete migliore è stato senz'altro Massimo Coda. Il bomber di Cava de' Tirreni ha segnato 3 gol, ma altri ne avrebbe potuti realizzare con un pizzico di fortuna in più. Anche domenica a Firenze la dea bendata non gli è stata amica quando è andato a colpire di testa a pochi minuti dal termine ed ha colto il palo alla destra di Sportiello. Coda ha dovuto attendere 19 giornate per rompere il ghiaccio: suo il gol della vittoria sul Chievo all'ultima giornata d'andata, sua la pregevole doppietta alla Sampdoria nella vittoria del giorno dell'Epifania. Il destino che cambia in quindici giorni: era già con le valigie in macchina, pronto a mettersi in gioco in una squadra di Serie B, quando De Zerbi gli concesse quell'ultima chance che lui colse al volo. Oggi, pur nelle ristrettezze di una squadra che ha numeri avari, è senz'altro l'attaccante più affidabile dello schieramento giallorosso. Abituato a fare reparto da solo, domenica è sembrato migliorare quando il tecnico gli ha affiancato Diabatè. Potrebbe essere una soluzione per le ultime partite, una maniera più efficace di affrontare partite in cui il Benevento ha ben poco da perdere.