Song Choe: il nordcoreano della Fiorentina 

Classe '98, è entrato a far parte della primavera viola. La dirigenza seguiva il ragazzo da più di un anno
Foto di Andrea Giannattasio
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FIRENZE -  Il nuovo gioiello della Fiorentina si chiama Song Hyok Choe e viene dalla Corea del Nord. I dirigenti viola hanno scovato una pietra preziosa sotto il regime di Kim-Jong Un come scritto da firenzeviola.it. Il ragazzo classe '98 ha fatto il suo esordio nella primavera contro la Virtus Entella ed è stato la prima partita in assoluto per un nordcoreano con la maglia di una squadra italiana. Song è stato scoperto da Vincenzo Vergine responsabile del settore giovanile, che lo ha seguito per lungo tempo e ha portato a termine l'affare con il club del Chobyong quando il ragazzo ha compiuto 18 anni. Alla fine nel febbraio 2016 Song è stato tesserato ed è considerato da tanti l’erede di Pak Doo-Ik, il giocatore nord-coreano più famoso di tutti. Hyok Choe aveva già sostenuto dei provini in Italia circa un anno fa, sia con la Fiorentina che con altre squadre, ma il fatto di essere un minore gli aveva impedito di accasarsi. Song parla italiano già da tempo e non ha faticato a integrarsi nello spogliatoio.

LE SUE QUALITA' - Song è descritto come un ragazzo solare, tranquillo, molto intelligente e simpatico. Amante del cibo italiano, non distratto dal tam-tam dei social network, sempre col sorriso sulle labbra, ma con la voglia di stupire e dare il massimo anche solo nelle sedute d’allenamento. Il nordcoreano ha stupito mister Guidi e i suoi compagni in pochissimo tempo per il suo grandissimo potenziale. Può dare il suo meglio da esterno destro, ma sa giocare anche come mezz'ala.

IL CALCIO NORDCOREANO - Il miglior risultato della Nord Corea nel calcio è l'approdo alla fase a eliminazione diretta dei mondiali d'Inghilterra del 1966 dopo aver pareggiato 1-1 contro il Cile e aver vinto, clamorosamente, contro l'Italia per 1-0 grazie al gol di Pak Doo Ik, ritenuto il più grande giocatore nordcoreano di tutti i tempi. Dopo l'edizione del '66 i  nordcoreani dovranno aspettare 44 anni prima di riaffacciarsi nella competizione mondiale. Nel 2010 riesce incredibilmente ad arrivare secondo nel girone asiatico di qualficazione ai Mondiali in Sudafrica. Ma la Nord Corea collezionò tre sconfitte su tre match giocati e, dopo il ritorno in patria, si diffusero le voci  secondo le quali il governo del dittatore Kim Jong-il aveva punito duramente l'intera squadra per gli scarsi risultati, e che l'allenatore fosse stato addirittura messo ai lavori forzati in un cantiere edile. La FIFA e le fonti nordcoreane smentirono tali illazioni


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