Fiorentina, Saponara: «Stagione dura ma di grande crescita»

Il trequartista viola ha affidato al suo profilo Instagram le sensazioni sulla stagione appena conclusa, senza dimenticare il capitano Astori
Fiorentina, Saponara: «Stagione dura ma di grande crescita»
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ROMA - Riccardo Saponara in un lungo post sul social commenta il difficile campionato della Viola. Una squadra che era stata smantellata durante il mercato estivo con i dolorosi addii di Borja Valerio e Bernardeschi e una contestazione da parte della tifoseria nei confronti dei fratelli Della Valle avevano fatto sì che la stagione fosse fin da subito in salita. La squadra di Pioli ha navigato per tutta la stagione a metà classifica, cercando di agguantare quell'insperato treno per l'Europa al quale poi è arrivata ad un passo. Colpita dalla tragedia della morte di Astori, la Fiorentina ha saputo trovare nel dolore e nel gruppo la forza per affrontare quella rincorsa ad un posto in Europa League che per quanto dimostrato dentro e fuori dal campo avrebbe forse meritato. Un sogno non del tutto sfumato a seguito delle dichiarazioni della UEFA sul settlement agreement del Milan, che riaprono uno spiraglio per la squadra di Pioli.

 

LE PAROLE DI SAPONARA - «É finita. Vano è stato il tentativo di aggrapparci al treno europeo, non sono stati sufficienti tre mesi di rincorsa per coronare un sogno nato quel 4 marzo che ha colpito ciascuno di noi. Probabilmente il nostro ottavo posto finirà nel "dimenticatoio", nessuna impresa è stata effettuata, nessuna coppa è stata portata a casa - ha aggiunto - Nonostante ciò, credo di poter ammettere che sia stata la stagione più difficile ma più incredibile della mia breve carriera, mai ho vissuto emozioni simili, mai ho constatato una crescita personale tale. La tragedia ci ha privato di un amico, un condottiero, un punto di riferimento, una guida. Al tempo stesso ci ha insegnato a non avere paura: di soffrire, di piangere, di palesare insicurezze e paure, di condividere le nostre emozioni senza filtri, di credere che essere uomini non significa essere invincibili supereroi. Tutto ciò ci ha cresciuto, ci ha fortificato, ci ha unito». Saponara ha poi dedicato il suo ultimo pensiero ad Astori: «Andiamo a casa senza traguardi, ma con la fierezza e l' orgoglio di aver lottato, come una squadra vera, fino alla fine per un ideale, per un obiettivo comune, per qualcosa di superiore, mettendo in un angolo egoismi o glorificazioni personali. Ancora una volta, hai saputo regalarci un grande insegnamento. Grazie di tutto, Davide»

 

 

È finita. Vano è stato il tentativo di aggrapparci al treno europeo, non sono stati sufficienti 3 mesi di rincorsa per coronare un sogno nato quel 4 marzo che ha colpito ciascuno di noi. Probabilmente il nostro ottavo posto finirà nel "dimenticatoio", nessuna impresa è stata effettuata, nessuna coppa è stata portata a casa. Nonostante ciò, credo di poter ammettere che sia stata la stagione più difficile ma più incredibile della mia breve carriera, mai ho vissuto emozioni simili, mai ho constatato una crescita personale tale. La tragedia ci ha privato di un amico, un condottiero, un punto di riferimento, una guida. Al tempo stesso ci ha insegnato a non avere paura: di soffrire, di piangere, di palesare insicurezze e paure, di condividere le nostre emozioni senza filtri, di credere che essere uomini non significa essere invincibili supereroi. Tutto ciò ci ha cresciuto, ci ha fortificato, ci ha unito. Andiamo a casa senza traguardi, ma con la fierezza e l'orgoglio di aver lottato, come una squadra vera, fino alla fine per un ideale, per un obiettivo comune, per qualcosa di superiore, mettendo in un angolo egoismi o glorificazioni personali. Citando una frase letta ultimamente: "Le storie che rimangono dentro non sono quelle dal lieto finale, ma quelle che fanno emozionare." Ancora una volta, hai saputo regalarci un grande insegnamento. Grazie di tutto, Davide.

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