Mazzarri: «Inter, il modello è l'Atletico Madrid»

Il tecnico nerazzurro: «Il club di Simeone ha fatto crescere tanti campioni in casa, come il Barcellona. Deve essere quella la linea. I tweet di Icardi? Deve pensare solo a giocare»
Andrea Ramazzotti
7 min

MILANO - Walter Mazzarri ha parlato alla vigilia della gara di domani al Ferraris contro la Sampdoria. L'obiettivo è tornare a vincere dopo che nelle ultime 4 giornate l'Inter ha conquistato appena 3 punti.

Mazzarri, in settimana è tornato su quello che non le è piaciuto nelle ultime 4 gare o ha guardato avanti?
L'allenatore torna sempre sugli errori, per migliorare e per crescere. Ci sono però errori tecnici che non c'entrano niente con l'organizzazione e i ragazzi sanno quando li commettono. In questi casi l'intervento è più psicologico per non far demoralizzare i ragazzi.

Le partite che affronterete saranno contro formazioni “motivate”. La squadra non tradirà in questo finale di stagione? Le dà garanzie?
Molte volte ci ha tradito il risultato anche se qualche volta ci abbiamo messo degli errori perché non sempre siamo stati concentrati per 95'. E' una storia che si è ripetuta un po' troppo stesso anche se abbiamo tenuto bene il campo e abbiamo avuto un atteggiamento tattico delineato. Dobbiamo lavorare soprattutto su noi stessi: sia con le squadre di alta che di bassa classifica l'andamento della partita lo abbiamo determinato noi con la nostra prestazione.

Ha parlato con Icardi dopo tutto quello che è successo in settimana anche su Twitter?
Ci ho parlato e questa per lui sarà una prova di maturità, concentrarsi sul giocare. Si deve caricare, avere un comportamento consono a un professionista di questo livello e stop.

Vedere Kovacic come un punto fermo dell'Inter del prossimo anno?
E' un talento, molto giovane. Credo che abbia capito alcune cose sulle quali abbiamo lavorato quest'anno. Ha lavorato sul tiro in porta, sull'ultimo passaggio ed è un capitale dell'Inter anche per il prossimo anno. Bisogna vedere come saremo e quello che faremo, ma è un giocatore importante della rosa del prossimo anno. Quando abbiamo fatto le cose nel modo giusto e le altre se la sono giocata, abbiamo fatto bene. In vista di domani come prestazione sono fiducioso anche perché abbiamo sempre tenuto il campo nel giusto modo. Non ho mai visto la squadra in sofferenza e anzi abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo perché la squadra è organizzata e ha un filo logico.

D'Ambrosio ha incontrato delle difficoltà. Sono più fisiche o tattiche?
Io gli esterni li impiego in maniera particolare e si deve adattare. All'Inter ha fatto un salto di qualità e, ripeto, si deve adattare. Sta crescendo e il futuro è dalla sua parte.

La distanza tra le nostre squadre e le top d'Europa è notevole. Dobbiamo abituarci a stare così lontane dalle altre?
Bisogna prendere atto che in Italia, a livello di club importanti, c'è stata un po' di recessione. E' un periodo di transizione e da ora in poi qui in Italia bisogna avere pazienza, puntare sul lavoro e sull'organizzazione. Gli altri hanno più risorse e prendono i giocatori top che noi non possiamo prendere. Dobbiamo lavorare sul gioco, con una politica diversa rispetto al passato.

Per l'Inter sa già che il prossimo anno non arriveranno top giocatori?
A me lavorare in un certo modo non mi spaventa, anzi mi gasa. L'ho fatto durante tutta la mia carriera.

Le è mai capitato di fissare un allenamento alle 7 della mattina o anticipare un ritiro per una partita che non è fondamentale?
Io non l'ho mai fatto, ma ogni allenatore fa il meglio per la sua squadra e io guardo a casa mia.

L'Atletico Madrid può essere un modello per questa Inter ovvero cedere qualche giocatori, crearsi campioni in casa e ricostruire?
Mi sembra possibile. Bisogna pensare di pensare di far così.

Prima il calendario era favorevole e l'Inter ha raccolto poco. Adesso il calendario è in salita: andrà meglio?
Personalmente ho sempre avuto l'idea di far le cose per bene senza pensare al calendario. Ci è mancato il risultato pieno e abbiamo subito troppe rimonte. Dobbiamo

Cosa le ha detto ieri Moratti?
Mi ha fatto piacere la sua visita. E' una persona importante. Ci siamo parlati come ci siamo parlati tante volte. Quello che ci siamo detti rimane tra di noi.

Perché l'Inter subisce tante rimonte?
E' un anno particolare in cui dobbiamo capire tante cose anche in vista del futuro. Siamo facevo un processo di crescita e non si può parlare solo di sfortuna. Stiamo lavorando sul futuro.

Crede che l'Inter sia pronta per la volata di Europa League?
Per come voluto io le cose siamo pronte, ma questo è un anno particolare. In panchina a volte vedo cose che non mi sono mai successe, partite in cui sbagliamo tanto... Questo è un anno particolare: a 3 minuti dalla fine a Livorno avevamo 2 punti in più e sabato a 3 minuti dalla fine avevamo un rigore a nostro favore. Potevamo avere 4 punti in più e avremmo visto tutto in maniera diversa. Tanti pareggi non si sono trasformati in vittorie per episodi negativi, anche sfortunati.

Ha pensato a una quota punti per centrare il quinto posto?
In carriera quando ho pensato a queste cose, i conti non sono mai tornati. Dobbiamo concentrarci su una partita alla volta, essere cinici e concreti, vedere il pericolo... I calcoli non conviene farli.

Hernanes può essere utile anche da trequartista?
E' uno dei ruoli che ha fatto di più, ma se vogliamo una squadra propositiva, se vuoi seminare per il prossimo anno, bisogno lavorare in un certo modo e lui deve giocare in mediana. Per avere anche più palleggio, una migliore costruzione della manovra. Tanti giocatori di qualità in campo costruiscono una mentalità per il futuro. Il gioco ultimamente c'è stato, ma non sono arrivati i risultati.

L'assenza per squalifica di Mihajlovic peserà sull'andamento della partita?
A Genova in partite come questa i giocatori sono spinti dalla bolgia che ci sarà. A me è successo tante volte di preparare la partita e poi di stare in tribuna per squalifica, ma la presenza in panchina non è fondamentale.

L'Inter arriva allo sprint finale con 9 diffidati. Pensa di gestire i cartellini?
Non ci voglio pensare. In difesa abbiamo un nuovo sufficiente di giocatori per non fare calcoli e anche negli altri ruoli possiamo supplire. Ogni volta farò la formazione migliore in base ai giocatori che avrò a disposizione.

In Europa chi ha vinto negli ultimi anni ha sempre giocato con la difesa a 4. Per giocare a 4 nell'Inter cosa ci vuole?
Ci vogliono i giocatori adatti a giocare in questo modo. Questa Inter la vedo meno pronta per cambiare. Dal prossimo anno fin dal primo giorno oltre ai due che abbiamo utilizzato quest'anno lavoreremo da subito su altri due moduli, il 4-3-2-1 e il 4-3-1-2. E' una cosa che ho già in mente, ma devo avere i giocatori giusti per fare questo tipo di calcio. Per essere una squadra contano i meccanismi e l'organizzazione, non il modulo.


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