Da Coutinho a Kovacic, l’Inter ripudia i suoi talenti

La cessione del croato al Real Madrid apre il dibattito: Thohir lo rimpiangerà?
Da Coutinho a Kovacic, l’Inter ripudia i suoi talenti© ANSA
Xavier Jacobelli
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MILANO - Roberto Mancini ha spiegato come la repentina cessione di Kovacic al Real Madrid sia stata causata dal fair play finanziario e che i 35 milioni di euro ricavati dall’operazione, serviranno per finanziare due acquisti. Il ragionamento non fa una grinza sotto l’aspetto squisitamente contabile e della regola che la società si è imposta dopo avere speso molto (Kondogbia, peraltro unico arrivo in entrata a titolo definitivo; Miranda, Murillo, Jovetic; Montoya) e incassato poco. Le perplessità nascono da un precedente a nome Coutinho, classe 1992, un altro giovane nel quale l’Inter aveva creduto molto, salvo cederlo al Liverpool dopo averlo dato in prestito l’Espanyol: rispetto al passaggio di Kovacic al Real, il trasferimento di Coutinho nel gennaio 2013 fruttò molto meno: 10 milioni di euro e 3 di bonus). Oggi Coutinho è il N.10 del Liverpool, è sotto contratto sino al 2020 e la sua quotazione oscilla attorno ai 35 milioni di euro. Ma sarebbe fuorviante limitare l’analisi al mero aspetto economico anche perché ci è stato detto che, rispetto ai 15 milioni pagati dall’Inter a suo tempo per Kovacic, la plusvalenza è stata di 20 milioni di euro. La questione è un’altra: perché l’Inter, così brava a scovare giovani con un grande avvenire dietro un pallone, ad un certo punto non creda più in loro e li venda, sia pure a condizioni particolarmente allettanti. L’augurio che si può fare a Thohir è di averci visto giusto con Kovacic e che i giocatori, ingaggiati grazie alla sua cessione, non lo facciano rimpiangere troppo presto. Anche perché, quest’anno è proibito sbagliare. Il primo a saperlo è il presidente. Il secondo è Mancini.


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