Biabiany incita: «Forza Lichtsteiner»

Il francese ha incoraggiato lo svizzero della Juventus alle prese con un problema al cuore, ma ha parlato anche del suo periodo difficile che ha messo in archivio.
Biabiany incita: «Forza Lichtsteiner»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
5 min

APPIANO GENTILE - Jonathan Biabiany, tornato in campo contro il Verona il 23 settembre, ha raccontato il suo calvario (oltre un anno senza calcio per un'aritmia cardiaca) in conferenza stampa.

Biabiany, cosa ha provato quando ha firmato il contratto con l’Inter ed è tornato qua dopo 4 anni e mezzo?
Ero felice perché sono cresciuto qui. Ho trovato un bel gruppo e mi sono trovato subito bene. Ho sempre ringraziato tutti quelli che lavorano all’Inter per la possibilità che mi è stata data di giocare di nuovo con questa maglia.

Pensava di tornare ad essere subito una scelta importante per Mancini?
Sapevo che dovevo essere paziente perché c’era un protocollo duro da seguire. Non pensavo di tornare così presto, ma sono felice perché cerco sempre di dare il massimo e di accorciare i tempi di recupero. Ce l’ho fatta e sono contento.

Si sente pronto per giocare domenica e di “coprire” tutta la fascia?
Non so se giocherò dal 1’ contro la Sampdoria, ma sono a disposizione. Ho già fatto tutta la fascia nel Parma, con il 3-5-2, e in carriera ho cambiato tanti ruoli e tante posizioni. Non è un problema la scelta del modulo: io mi adatto a quello che l’allenatore mi chiede. Ho già fatto il terzino a Parma: giocherei più basso, ma stare lontano alla porta non è un problema perché comunque sono abituato a spingere.

Tutto quello che le è capitato l’ha resa più forte?
E’ stata una vicenda lunga e ho dovuto essere paziente. Sono più forte grazie anche all’aiuto della mia famiglia che mi è stata vicina.

Cosa le dice Mancini?
Con lui parlo molto. Mi dice di farmi trovare pronto quando entro e io voglio dimostrare di poter dare una mano quando entro in campo.

Ha un obiettivo personale per questa stagione?
Volevo tornare prima possibile in campo e ci sono già riuscito. Come obiettivo di squadra c’è quello di arrivare più in alto possibile e di toglierci qualche soddisfazione.

Che ricordo si porterà dietro della gara con la Fiorentina?
Non è stata una bella partita a livello di risultato. Gli episodi sono stati decisivi, ma quella sfida adesso è il passato e ci sono altri incontri dove prendere punti. Dobbiamo pensare al futuro con ottimismo e cercare di riscattarci immediatamente a Genova.

L’Inter può puntare allo scudetto?
Sono state giocate solo 6 partite e non possiamo pensare troppo allo scudetto. Concentriamoci a una gara alla volta.

Lo scorso anno si è mai sentito abbandonato con i problemi del Parma?
Sicuramente con quello che è successo alla società si è parlato meno del mio caso e ho potuto recuperare con più calma, senza che la gente mi mettesse pressione. Con mia moglie abbiamo scherzato su questa cosa, sul fatto che sono passato quasi inosservato. Mi dispiace molto di quello che è successo al Parma perché sono rimasto legato a quella maglia.

Ha mai pensato di lasciare il calcio?
Ho sempre aspettato di poter tornare, ma il pensiero di poter smettere mi è venuto perché non si sa mai quello che può succedere nella vita. Se avessi dovuto smettere la vita comunque sarebbe andata avanti.

Cosa si sente di dire a Lichtsteiner?
Voglio fargli gli auguri e spero di tornare prima possibile. In questi periodi ci vuole riposo e avere la famiglia accanto aiuta. Sono convinto che si riprenderà presto.

Trova similitudini tra il gruppo dell’Inter post triplete e questo?
Sono passati 5 anni ed è cambiato quasi tutto. Ho comunque trovato un gruppo forte ed è importante che ci sia Mancini, un allenatore abituato a vincere e che in passato ha già dimostrato il suo valore.

E’ già pronto per giocare 90’?
Non ho mai giocato 90’ dopo l’infortunio e non so quanti minuti ho nelle gambe, ma in estate ho lavorato tanto e ho messo benzina nelle gambe. Ho voglia di far bene.

Che emozione ha provato a ritornare in campo contro il Verona?
Sono stato contento di tornare dopo un anno, ma quando sono entrato non ho pensato a quello che ho passato. Ero solo felice di giocare.

Domenica ritroverà Cassano.
Con noi a Parma si è comportato bene. Ha avuto periodi in cui anche lui era arrabbiato, ma sono cresciuto grazie ai suoi consigli. Gli faccio l’in bocca al lupo per la sua carriera, ma spero che domenica non vinca.


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