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NEW YORK (STATI UNITI) - Il pareggio contro l’Estudiantes, un risultato che lo soddisfa anche perché maturato dopo un discreto primo tempo, è la cosa meno importante. Nel dopo partita tutti aspettano il tecnico per chiedergli del suo futuro, delle tensioni che si respirano in casa nerazzurra e di quelle due parole (esonero e addio) che da qualche giorno circolano sempre più spesso vicino al suo nome. “Le mie dimissioni? Voi avete parlato di queste cose, non io” ha iniziato di fronte ai giornalisti. “Io non ho mai detto che c’è tensione o che me ne vado. Io sono qua e lavoro per migliorare l’Inter. Do tutto me stesso per riuscirci e mi dispiace solo che adesso abbiamo pochi giocatori e questo è un problema perché finora il precampionato è stato stancante. Non abbiamo avuto la possibilità di fare molti cambi anche stasera e dopo una bella prima mezzora, nella ripresa siamo calati. Non avevo sostituzioni da fare”.
INTER, PARI CON L'ESTUDIANTES - ICARDI ANCORA FUORI
CANDREVA ED ICARDI. Il tentativo di dribbling sulle questioni più scottanti non è però andato a buon fine: “Se Candreva potrebbe ridarmi serenità? Candreva è un giocatore della Lazio, non dell’Inter. Il precampionato ricco di tensioni più rendere la stagione in salita? Non lo so. Il sto facendo al meglio il mio lavoro per l’Inter perché voglio portare la squadra ad essere pronta all’inizio del campionato. Tutti gli altri discorsi non mi interessano. L’assenza di Icardi legata al suo contratto? No, ha provato stamani e aveva male alla spalla. Rischiarlo non avrebbe avuto senso. Se sono contento che Thohir ha tolto Icardi dal mercato? Io sono l’allenatore e lui il presidente. Non devo essere contento per qualcosa che dice lui”. Altre frasi che fanno trasparire quanto il rapporto tra lui e i dirigenti sia freddo. L’estate calda nerazzurra continua…