De Boer: «L'esonero? C'è un progetto, miglioreremo»

Alla vigilia del match di domani sera contro il Southampton il tecnico olandese ha parlato in conferenza stampa. "Non so quando tempo servirà per risolvere i problemi, ma stiamo lavorando".
De Boer: «L'esonero? C'è un progetto, miglioreremo»© ANSA
Andrea Ramazzotti
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INVIATO AD APPIANO - Frank De Boer ha chiesto tempo all’Inter. Il tecnico olandese sa bene che il momento è delicato, ma nonostante la sua panchina traballi, non ha perso la fiducia.

De Boer questo è il momento più difficile della sua carriera?
Quando non vinci le partite è difficile perché tutti vogliono vedere la propria squadra vincere. Contro la Roma e il Cagliari i risultati non sono stati buoni e noi dobbiamo fare meglio. L’ultima sconfitta potevamo evitarla: abbiamo dimostrato di essere una buona squadra ma dobbiamo migliorare, dobbiamo risolvere i problemi che abbiamo perché nel calcio non c’è mai molto tempo.

Cosa la fa più arrabbiare dell’Inter adesso?
Abbiamo parlato dopo la partita di domenica. Lo facciamo sempre. Dobbiamo migliorare, lo so io e lo sanno i giocatori.

Sono arrivate 5 sconfitte in 10 partite. Si sente a rischio?
I risultati non sono buoni, ma da poco tempo abbiamo iniziato un progetto. Sto guidando una macchina da Formula 1 a inizio stagione, una macchina nuova, ed è necessario mettere a posto le cose. Ci vuole un po’ di tempo perché non abbiamo fatto insieme il precampionato. Abbiamo giocato partite buone e altre volte ottenuto risultati negativi. Ho fiducia nella squadra, stiamo migliorando e sono convinto che sia solo questione di tempo. Quando cominci un nuovo progetto c’è bisogno di tempo perché è difficile mettere tutte le cose a posto. La società ne è al corrente e io ho fiducia nella squadra. Dobbiamo migliorare in alcune cose ed è solo questione di tempo per sapere sempre come dobbiamo giocare in ogni frangente della partita.

Di quanto tempo crede di avere ancora bisogno per invertire la tendenza negativa attuale?
E’ difficile dire 2 settimane, 4 settimane o un altro periodo di tempo. La squadra deve imparare le cose, in quanto ci riuscirà non so. Le cose vanno fatte un passo dopo l’altro, bisogna migliorare giorno dopo giorno. Lo staff tecnico deve migliorare la squadra e i giocatori devono imparare.

Dopo il comunicato della curva Nord di ieri, che Icardi si aspetta domani sera? E che clima troverà secondo lei l’Inter a San Siro?
Questa situazione non è buona per nessuno: né per la società, né per i tifosi, né per la squadra. In futuro dovremo evitare una situazione così perché i giocatori hanno perso la concentrazione sulla partita e i fattori esterni non possono influire negativamente. Tutti devono imparare per evitare questa cosa in futuro. Non solo Icardi, ma anche gli altri giocatori e la società. I calciatori e lo staff tecnico devono pensare solo alla partita. Icardi è il capitano e ha le sue responsabilità. Ha capito quello che è successo e ora deve essere un esempio per i compagni e per i tifosi.

Le sembriamo tutti matti noi italiani che la mettiamo in discussione dopo appena 2 mesi?
Un allenatore di un grande club come l’Inter, l’Ajax o il Barcellona deve sempre fare i conti con la pressione quando i risultati non sono buoni. Io però sto facendo il massimo per la mia squadra e in questo momento posso solo lavorare duro. Ho fiducia in me stesso, nello staff tecnico e medico, nella squadra e nella società. Se l’Inter non ha vinto titoli negli ultimi 4-5 anni un motivo ci sarà e dobbiamo lavorare per migliorare.

Brozovic fisicamente e mentalmente è pronto per giocare?
Sì sta bene. Ha giocato due partite con la nazionale ed è pronto per scendere in campo, ma vedremo domani.

Si aspettava che allenare all’Inter volesse dire tenere presenti molti fattori extra campo come il caso Icardi, quello di Brozovic…
Un allenatore deve sempre imparare. In una squadra con 28 giocatori si possono creare tante situazioni perché solo 11 possono giocare. All’Ajax ci sono stati alcuni casi per chi non giocava, ma qui ci sono giocatori ancora più grandi e tutti si aspettano di giocare. Io sono sempre stato onesto e parlo sinceramente con tutti.

Alla Pinetina ha portato un fisioterapista olandese, Leo Echteld. Che ruolo avrà?
Leo è molto importante perché lo stato di forma dei miei giocatori e in particolare come funziona lo staff medico e lo staff dei preparatori atletici sono cose di grande valore. Se un giocatore sta bene, gioca meglio. Lui ha grande esperienza e cura i recuperi, è uno specialista in questo. Ha una buona relazione con tutto lo staff: non è un nemico, ma uno che vuole aiutare l’Inter. Lui abita in Olanda ed è sempre in contatto con me.

Lei gioca sempre con una sola punta. Manca un centrocampista che si inserisca in zona gol?
Non voglio parlare di altri giocatori. Per me è importante la squadra che abbiamo adesso e i progressi che dobbiamo fare. Dobbiamo cercare di portare più giocatori in area quando ci sono i cross, come fatto in occasione della rete di domenica di Joao Mario.


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