Inter, Pioli: «Vogliamo la Champions»

Presentazione ufficiale per il nuovo tecnico dell'Inter, il quarto della stagione. "Dobbiamo giocare con passione. Darò tutto e pretenderò tutto".
Inter, Pioli: «Vogliamo la Champions»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
10 min

INVIATO AD APPIANO - Conferenza stampa ufficiale per il nuovo tecnico dell'Inter, Stefano Pioli. L'ex allenatore della Lazio ha pronunciato le prime parole da allenatore nerazzurro e non ha nascosto l'obiettivo di centrare la qualificazione alla prossima Champions League.



Da tifoso dell’Inter, come si sente ad essere arrivato su questa panchina?
E’ una grande gioia sedere sulla panchina dell’Inter. Ho grandi responsabilità, ma darò il massimo per questi colori.

Com’è il rapporto con Candreva?
Ho sempre pensato che Candreva fosse un grande giocatore e un ottimo professionista. Siamo due professionisti e so che daremo il massimo per questa causa. L’ho sempre stimolato e penso che possa fare ancora di più rispetto a quello che sta facendo perché è un grande giocatore.

Cosa chiederà all’Inter?
Noi dobbiamo lavorare da squadra e possiamo ottenere successi mettere a disposizione della squadra quello che abbiamo. Ho una squadra con valori, ma il talento da solo non è sufficiente. Voglio una squadra che giochi con passione, con il cuore in mano. Dobbiamo prendere esempio dalla tifoseria.

Sono troppi 29 elementi in rosa?
Abbiamo un mese importantissimo e iniziamo con il derby, una partita importante. Abbiamo 8 partite da qui al 21 dicembre. Ho un organico numeroso e di qualità: tutti avranno una possibilità soprattutto coloro che avranno determinati comportamenti.

Dal 1989 all’Inter hanno fatto bene Trapattoni, Mancini e Mourinho. Cosa serve per ricreare l’entusiasmo creato da questi tre tecnici?
Una mentalità concreta e vincente. La squadra può giocare un calcio concreto e propositivo. Per me l’obiettivo è che i giocatori abbiano passione, voglia di scendere in campo e mettere sotto gli avversari. I valori verranno fuori.

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Qual è l’obiettivo che vuole raggiungere dopo aver guardato la classifica?
La qualificazione alla Champions League. Ci sono ancora tante partite da giocare, due terzi del campionato. Lo scorso anno in questi giorni l’Inter era prima e sappiamo come è finita, mentre la Juve era indietro e ha vinto lo scudetto. Non vendo facili illusioni, non so quanto ci metteremo a recuperare posizioni, ma c’è tutto il tempo per centrare l’obiettivo di inizio stagione, che la società si è prefissata e che l’allenatore vuole raggiungere.

Sarebbe stato meglio un impegno più facile per partire rispetto al derby?
Ci aspetta una grande partita, ma l’Inter ha dimostrato di avere qualità in questa stagione. Il Milan sta facendo bene e dovremo essere pronti.

E’ stato più facile trattare con Lotito o con la proprietà cinese?
L’importante è che sono qui. Ho trovato supporto, compattezza e unione. La proprietà mi darà tutto per fare al meglio il mio lavoro.

Nella sua carriera si è sempre adattato alle squadre che aveva. Come difesa pensa di andare su una linea a 4 o a 3?
Non credo che nel calcio ci sia un sistema di gioco vincente, ma ritengo fondamentali l’interpretazione o l’atteggiamento. All’inizio cambiare sarebbe sbagliato perché abbiamo partite difficili. La sosta mi permetterà di prendere coscienza dell’ambiente, ma avrò tutta la squadra solo a pochi giorni dal derby. Ho le idee chiare su come far giocare l’Inter indipendentemente dai moduli.

Si è parlato all’Inter di un problema di condizione atletica. E’ un punto da cui ripartire?
Con il mio staff valutiamo tutte le situazioni possibili per capire se ci sono carenze. Durante la settimana ci si allena forte perché prediligo un calcio aggressivo e intenso. Gli allenamenti andranno in questa direzione. La sosta di natale sarà importante, ma non sarà ampia abbastanza per fare un richiamo di preparazione. E’ giorno dopo giorno che serve la disponibilità dei giocatori per mettere benzina nel serbatoio. Qui c’è un motore importante e negli occhi dei giocatori ho visto la voglia di cambiare marcia. Non vogliamo esagerare con i carichi. Darò idee di gioco e principi chiari perché poi in campo la squadra giochi come deve.

Lei cosa ha chiesto alla proprietà?
Compattezza, unione e supporto. Sento la proprietà molto vicina e la gente che lavora con me è molto positiva. Sappiamo che dobbiamo tornare nelle posizioni di vertice e potremo farlo solo lavorando duramente e quotidianamente. Dobbiamo allenarci meglio dei nostri avversari che lavorano a 20-30 chilometri da noi.

Si sente un normalizzatore?
Ho cercato cosa vuol dire normalizzatore sul vocabolario. Il normalizzatore è colui che riporta alla normalità, ma non è adatto nel mio caso perché l’Inter non vuole la normalità. Io voglio sviluppare il potenziale che c’è qui. Spero a fine stagione di poter essere considerato un potenziatore.

All’Inter segna soprattutto Icardi. Ci sono altri che possono segnare con continuità?
Intanto sono contento di poter allenare un attaccante con il suo talento. Icardi ha atteggiamenti importanti perché si sacrifica e dà il meglio. Abbiamo diversi giocatori di qualità, seconde punte e centrocampisti che devono inserirsi di più. Vogliamo occupare di più l’area avversaria per creare maggiori difficoltà a chi affronteremo.

Ha in programma di dare più spazio a Gabigol?
Utilizzerò tutti coloro che ci potranno far vincere la partite. Gabriel ha qualità, si sta allenando bene e di partita in partita vedremo chi schierare.

Come descriverebbe Pioli come allenatore?
Un professionista che non lascia nulla al caso, che ha uno staff competente e che cerca sempre di poter dare il massimo.

Trapattoni ha detto che l’Inter è una centrifuga. Lei ci arriva da allenatore-tifoso. Cosa pensa di sostenere questa pressione?
Il Trap l’ho sempre stimato perché è stato il mio allenatore. Mi ha insegnato tanto, ma ogni allenatore deve seguire il proprio percorso. So che sarò sotto pressione, ma è quello che volevo. La chiamata dell’Inter è arrivata nel momento giusto della mia crescita. Trap ha ragione quando dice che bisogna vincere le partite, ma è più facile farlo quando si gioca bene.

Che tipo di giocatore vuole davanti alla difesa?
Le caratteristiche sono importanti, ma fondamentali sono le soluzioni che adotteremo in mezzo al campo. Vogliamo una manovra fluida, veloce e imprevedibile.

E’ vero che vuole Samuel nel suo staff?
Sì. Ho letto la notizia che Samuel era nell’organico e l’ho conosciuto da avversario. Tutti sanno le qualità di Walter come grande difensore e ho sempre pensato di avere di fronte una persona umile e seria, ma che può dare al gruppo molto perché conosce l’Inter e ne incarna i valori. Può essere un collaboratore in grado di darmi una mano sul campo.

In che ruolo vede Banega?
Non faccio distinzioni nei ruoli. Per me esistono giocatori intelligenti e poco intelligenti. Credo che Banega sia intelligente, può verticalizzate, dare una mano nella trasmissione della palla e aiutare a trovare soluzioni.

Come descriverebbe i membri del suo staff?
Giacomo Murelli è la mia coscienza, il mio braccio destro, la persona che mi sta vicino da tempo. Con il prof Matteo sto insieme dal 1999. In generale ho un gruppo che lavora tanto e che non lascia niente al caso perché il calcio è uno sport bello.

Cosa è mancato all’Inter finora?
Non mi interessa guardare il passato. Dobbiamo pensare al futuro e a quello che succederà. Posso controllare quello che succederà da qui in avanti. Possiamo far bene e ottenere traguardi importanti.

Il suo contratto scadrà nel giugno 2018. E’ un problema a livello psicologico lavorare con il contratto in scadenza tra 20 mesi?
Non sono preoccupato per il mio futuro. Sono concentrato e motivato e non penso ad altro se non a dare il meglio di me stesso. Darò tutto e pretenderò tutto dai giocatori. Dobbiamo far bene. Sinceramente il contratto non conta niente. Conta solo il bene dell’Inter. E poi gli allenatori sono legati ai risultati, lo sanno tutti.

Come vede il reparto difensivo dell’Inter che tante critiche ha subito finora?
Non dipende solo dalla difesa se si subiscono gol. Se tutti lavorano con intensità e attenzione la difesa ne trae vantaggi. In fase di non possesso non dobbiamo essere passivi, ma difendere in modo attento. Lavoreremo su tutte le situazioni e cercheremo di fare dei progressi. La fretta è cattiva consigliera, ma dovremo fare in fretta.


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