Vecchi: «Inter con molti limiti, fragile mentalmente»

Il tecnico nerazzurro ha parlato delle difficoltà della squadra. «Gabigol? Con la Lazio non giocherà dall'inizio, magari a partita iniziata...»
Vecchi: «Inter con molti limiti, fragile mentalmente»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
4 min

INVIATO AD APPIANO - Il tecnico dell'Inter Stefano Vecchi ha parlato alla vigilia del match di domani contro la Lazio. Non ha chiaramente parlato di futuro, ma dei limiti della squadra attuale.

Vecchi, che squadra ha visto in questa settimana? La stessa Inter della scorsa settimana?
Spero di no. Il segnale è stato quello di una squadra che non vuole finire in questo modo. E’ stata una settimana migliore della precedente anche perché i ragazzi si sono abituati ai nostri metodi e hanno lavorato bene.

Gabigol può giocare dall’inizio? Cosa gli manca?
Gabigol ha bisogno di giocare, ma davanti a lui ci sono calciatori importanti. L’esempio è Eder che spesso è stato fuori ed è un titolare nella Nazionale. Ci ha messo qualcosa di suo anche Gabigol che è stato un po’ demoralizzato perché si aspettava una stagione diversa. Di certo però è giovane ed ha qualità. Non giocherà dall’inizio contro la Lazio, vediamo a partita in corso.



E’ cambiato qualcosa in questi giorni nell’atteggiamento dei giocatori?
Lo sforzo che stiamo facendo è quello di tenere la squadra concentrata, spingerla ad andare oltre i propri limiti. Fisicamente questa squadra c’è sempre stata e lo ha dimostrato anche contro il Sassuolo, ma il problema è che deve essere sempre spinta, incitata e mentalmente è fragile. Quando c’è da fare lo sforzo in più ed andare oltre, abbiamo sempre fatto fatica.

Questo sembra l’identikit di una squadra di Allievi, non dell’Inter. Non crede?
Succede che l’aspetto mentale incida spesso sulle prestazioni e crei problemi. I ragazzi ci tengono, ma dal punto di vista mentale fanno fatica a uscire da una situazione così complicata. Guardate il Leicester: ha vinto il campionato e quest’anno ha faticato fino a un certo punto a tirarsi fuori dalla lotta per la retrocessione. La testa conta.

L’Inter ha bisogno di un allenatore come Mourinho? Di un sergente di ferro?
L’Inter per il suo blasone merita il miglior allenatore del mondo. Adesso tocca a me, con i miei limiti e le mie difficoltà, motivare il gruppo fino all’ultima giornata. Metteremo fino all’ultimo giorno tutte le energie che abbiamo. Per dare ordine e disciplina. I ragazzi non stanno dando nessun problema.



Non ha la tentazione di puntare su Pinamonti per provare a rompere con il passato?
Sì, è una soluzione, ma Eder ha dimostrato di non aver mollato e di aver voglia quando è entrato contro il Sassuolo. Pinamonti avrà un futuro importante e in una squadra senza problemi, domani avrebbe giocato dall’inizio. Stando così le cose, invece, c’è il rischio di bruciarlo.

Ha visto la finale di Coppa Italia? Cosa pensa della Lazio?
La partita l’ho vista, ma domani sera non so cosa mi posso aspettare. Contro la Fiorentina aveva giocato una Lazio 2, anche se ha alternative valide. Complimenti ad Inzaghi che ha fatto disputare ai suoi una stagione importante.

La scorsa settimana c’era lo stimolo dell’Europa League, mentre adesso è sparito anche questo. Come farà a motivare la squadra? Basterà lo stimolo di trovarsi di fronte un’avversaria più forte del Sassuolo?
La Lazio è sicuramente una squadra superiore al Sassuolo e dobbiamo mettere in campo qualcosa in più. Non possiamo finire una stagione in questo modo. Ho cercato di motivare i ragazzi sotto il profilo personale, spiegando che si sarebbero trovati di fronte dei compagni di Nazionale che hanno fatto meglio di loro durante la stagione. Ho chiesto a tutti di tirar fuori il massimo. Non siamo una squadra da settimo-ottavo posto ed è giusto mostrare che abbiamo le motivazioni.


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