Inter, Spalletti: «Giampaolo e la Sampdoria sono forti»

Il tecnico nerazzurro, dopo il pareggio a Napoli, ha parlato del match di domani contro i blucerchiati spendendo parole di grande elogio per il collega e rivelando poi una sms ricevuto... dal ministro Lotti.
Inter, Spalletti: «Giampaolo e la Sampdoria sono forti»© ANSA
Andrea Ramazzotti
8 min

INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti alla vigilia del match con la Sampdoria ha annunciato che stasera la squadra non sarà in ritiro ad Appiano ("Chi vuole restare, resterà, ma non è obbligatorio dormire qui") e ha lodato Marco Giampaolo, un tecnico che stima molto.

Spalletti, cosa le è piaciuto di più a Napoli?
Mi sono piaciute tante cose, ma allo stesso tempo si trova sempre qualcosa da migliorare. Bisogna far così perché non dobbiamo credere che ci sono dei dubbi sulla strada da percorrere. Bisogna ancora fare passi in avanti e quindi si fa un discorso completo perché vogliamo arrivare. Dove non lo sappiamo. Dipenderà dalle dimostrazioni che daremo di volta in volta. Mi è piaciuto il fatto di andare a giocare a Napoli e a volte i ragazzi mi hanno fatto stringere i denti quando hanno palleggiato la palla nella nostra area di rigore, ma ci siamo riusciti bene e abbiamo creato problemi al Napoli che è bravo a pressare. Abbiamo rischiato perché loro sono forti nella riconquista e se avessimo sbagliato avremmo subito gol perché loro vanno dritto per dritto in porta.

Quanto è insidiosa la gara contro la Sampdoria?
Le partite sono tutte insidiose. E’ chiaro quando vai a giocare contro una squadra con l’entusiasmo, la classifica, l’allenatore e la spensieratezza della Sampdoria queste partite diventano ancora più insidiose. Loro sono costruiti bene dal punto di vista dell’allenamento sul campo perché Giampaolo è forte, fortissimo e rende forti le squadre che allena. E’ una partita insidiosa e dobbiamo essere bravi a ripartire da zero, come dobbiamo sempre fare in ogni partita, dimenticando quello che è successo a Napoli. Ci vorranno la stessa attenzione e la stessa qualità mostrate finora.

Quanto gusto ci sarebbe a vincere contro la Sampdoria e a mettere pressione sulle altre?
A noi non ci interessa di far paura a nessuno. Noi vogliamo andare a creare un contesto dove di volta in volta ci si mette qualcosa in più per andare sempre avanti e per consolidare le nostre certezze. Noi si bada a noi stessi, in casa nostra, non agli altri.

Farà un po’ di turn over?
E’ difficile da dire ora, un paio di affaticamenti muscolari ieri c’erano e siamo a metà del guado visto che abbiamo ancora una giornata e mezzo di lavoro. Domani faremo un po’ di cose perché oggi la seduta sarà ancora di recupero. Mi spiace, ma non so cosa rispondere.

L’inno dell’Inter parla di pazzia. E in passato contro le medio piccole l’Inter è stata un po’ pazza come risultati.
La Sampdoria è una squadra forte e gioca un calcio importante. A Giampaolo sono stati tolti i pezzi migliori e ha la stessa qualità di gioco. Nello sport si parla di allenamento dei muscoli, ma è fondamentale scaldare la testa. E’ quella che crea i presupposti per anticipare quello che verrà e per affrontare qualsiasi tipo di partita. I nostri professionisti sanno valutare i rischi e ricaricano le batterie da zero, ricreano i presupposti fatti di metri percorsi, contrasti, palle recuperate, rientri degli attaccanti per fare tornare la squadra corta. La Sampdoria è una squadra del nostro livello che lo scorso anno c’è arrivata davanti. Qual è il discorso che vi fa pensare che possiamo mettere dietro una Samp che lo scorso anno non ci ha fatto vedere palla. Noi siamo una squadra fortissima, ma che in un momento ha fatto bene e in un momento ha fatto male.

Miranda ogni tanto esce con la palla al piede e rischia tanto. La preoccupa?
Non sono preoccupato da Miranda, anzi lui trasferisce equilibrio e la convinzione di essere forti. Lui mette sempre qualcosa in più. Non esagera mai nell’uso delle sue qualità e non dà mai vantaggi agli avversari.

Perché reputa Giampaolo così forte?
Ha allenato a Empoli e lo conoscevo prima. A lui la storia del suo mestiere non è stata raccontata, ma l’ha vissuta sulla sua pelle. E’ uno dei più chiacchierati tra gli allenatori emergenti. Ha detto che vorrebbe allenare l’Inter e se succederà, io sarò il primo abbonato dell’Inter. E’ bene che all’Inter ci venga gente forte come lui. L’ho visto allenare sul campo, che compattezza crea con i giocatori, com’è professionale e pignolo nel preparare i video post partita, come guarda la squadra avversaria. Io ho a disposizione qualcuno in più nel mio staff, ma lui fa lo stesso lavoro, che è tanto, con meno persone. E lo fa bene.

Giampaolo ha detto che lui è all’opposizione se lei è ministro della difesa e Sarei ministro dell’economia.
Prima ho ricevuto un messaggio da parte del ministro Lotti. Mi ha scritto che se questi personaggi vogliono fare tutti i ministri, sperava che si liberasse una panchina.

Che giocatore le ha consegnato Giampaolo con Skriniar?
Quando ci sono dei calciatori che ci interessano, io telefono all’allenatore che li ha avuti e chiedo se è forte. Lui me ne parlò benissimo quando gliel’ho domandato, mi ha detto “se mi togli anche lui…”. Giampaolo si è confermato una persona seria dandomi quella risposta. Skriniar ha molti margini di miglioramento e ci è piaciuto quando siamo andati a fare la trattativa per acquistarlo. Potevamo prendere lui o un altro, ma la sua volontà è stata subito l’Inter. Lui in allenamento chiede con quegli occhi espressivi dove deve andare e ci arriva sempre. Per un allenatore un giocatore così è importante. Secondo me è al 60% delle sue qualità perché ha tutto e nell’uno contro uno ho sempre da vederlo saltare da qualcuno. Vedrete quante squadre lo vorranno e quando i miei direttori vanno a giro, non ho paura che prendano qualcuno perché non lo prendono (ride, ndr). Ho paura che magari ci chiedano i nostri e i nostri invece devono restare tutti qua.

Le piace l’appellativo di ministro della difesa che le ha dato Sarri?
Io ho detto di lui ministro dell’economia in senso qualitativo nel senso che sa dare il massimo nel suo lavoro. E spero anche lui abbia detto ministro della difesa con la stessa accezione positivaa. Siamo tutti passati da Empoli perché è forte e bravo.

C’è ancora differenza tra Napoli e Inter?
Sotto l’aspetto della qualità di gioco c’è ancora differenza, sotto l’aspetto della qualità dei giocatori ce n’è meno di differenza. Loro sono padroni di questa ricerca anche dell’impossibile perché ho visto fare degli agganci volanti e delle giocate di prima tra Mertens e Insigne che non fai se non hai la certezza delle qualità che hai. Noi sotto questo aspetto dobbiamo crescere ancora di più. Vecino, per esempio, si sta mettendo a suo agio in un contesto dove non aveva la sicurezza di poter stare fino in fondo: nelle prime partite non ci aveva fatto vedere le percussioni con la palla al piede, qualche progressione con ottime scelte qualitative, ma deve stare tranquillo perché qui dentro ci sta bene.

Roma, Milan e Napoli: gli esami difficili sono finiti. Adesso viene il bello?
Dobbiamo puntellare le certezze e avere sempre una costante ricerca per nuove opportunità. Noi non ci si fa tirare dentro il vortice delle domande o dei commenti delle persone. Sappiamo quali sono i nostri pregi e i nostri difetti anche se ci continuate a domandare se siamo da scudetto. Fino a che ne parlate vuol dire che avete il dubbio perché alla Juventus non lo domandate mai e neppure al Napoli. Per essere dentro la lotta, dovete smettere di domandarcelo. Noi dobbiamo ancora far vedere delle certezze per essere da scudetto, dobbiamo migliorare la Pinetina, usarla meglio per aumentare le qualità e le certezze. E’ tutto un passo dopo passo: se fai un passo fatto bene ora, fai meglio anche quello dopo e aumenti la tua velocità. Voi potete dire quello che volete, ma i giocatori assumono le sembianze che dicono loro perché sanno quello che vogliono e dove vogliono arrivare.


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