Inter, i numeri da sballo di Spalletti: «Dobbiamo vestirci da squadra forte»

ROMA - Questa mattina Luciano Spalletti si è svegliato con in mente ancora le emozioni della serata di Verona. «Per vincere le partite, per raggiungere gli obiettivi, dobbiamo essere forti ed essere vestiti da squadra forte, perché non esiste una maglia per vincere partite difficili ed una per vincere partite facili» si legge in un post sul suo profilo ufficiale di Instagram. Non è stata la partita più bella della sua Inter, ma ha certamente rappresentato uno dei manifesti più fedeli del DNA creato dall'allenatore toscano. Lo spettacolo è distillato sempre in piccole dosi ma la durezza mentale è quasi miracolosa, considerando le poche settimane della nuova gestione tecnica. E' vero, i nerazzurri hanno sofferto fino alla fine contro Benevento, Genoa, Crotone e lo stesso Verona però alla fine non sono stati persi per strada punti preziosi, se non con il Bologna. 

Il salto di qualità rispetto alle prime 11 giornate dell'anno scorso è lampante

15 punti, 5 vittorie e 9 gol in più. L'Inter ha più che raddoppiato il suo rendimento sotto l'egida di Spalletti guadagnando bene 12 posizioni in classifica. I 29 punti sono un bilancio che neanche Mourinho fu in grado di toccare nel 2009: si tratta del record per la società nell'era dei tre punti.

Spulciando le statistiche di quest'anno ci sono alcuni numeri molto interessanti: l'Inter è seconda dietro al Napoli sia per numero di tiri totali sia per i tiri in porta. Stessa posizione in classifica alla voce assist e cross. Il merito? E' anche della condizione invidiabile perchè i nerazzurri sono in quarta posizione per quanto riguarda i chilometri medi percorsi dietro Fiorentina, Atalanta e Lazio. Da sfatare anche il mito di un Inter che impernia il suo successo sulla fortuna: il bilancio di legni a favore e contro ora è in perfetta parità (7).

Numeri ma non solo, ecco gli uomini chiave dell'Inter dei record

Non solo numeri: questa accelerata dell'Inter ha il volto di due insospettabili a inizio stagione. Nell'ossatura dell'Inter non si può non comprendere Skriniar e Vecino. Quando sono sbarcati a Milano con un prezzo superiore ai 20 milioni di euro in molti hanno pensato: «Ecco l'ennesimo spreco di soldi dei nerazzurri». E invece lo slovacco è riuscito persino ad essere più solido di Miranda mentre l'uruguaiano con i suoi strappi da un'area all'altra sta dimostrando di essere uno dei centrocampisti più completi del campionato.