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MILANO - Il bilancio delle ultime 4 giornate di campionato è da profondo rosso perché l’Inter ha ottenuto appena 2 punti (pareggi contro Juventus e Lazio più i ko contro Udinese e Sassuolo) segnando la miseria di un gol (con i friulani), ma il girone d’andata dei nerazzurri, terzi e in piena zona Champions League, rimane al di sopra delle aspettative estive e positivo. Anzi, molto positivo. Perché nella storia recente dell’Inter poche volte la squadra era riuscita in termini numerici a fare meglio.
CHE PROGRESSI - Nelle ultime 7 stagioni i nerazzurri non erano mai riusciti a toccare quota 40 punti dopo 19 giornate, neppure nel 2015-16 quando la formazione guidata da Mancini era stata per qualche domenica prima in classifica e aveva accarezzato il doppio sogno, poi svanito, scudetto-ritorno in Champions. Allora, al giro di boa, i punti erano stati 39, 2 in meno rispetto ad adesso. Per non parlare del 2014-15 quando prima con Mazzarri e poi con il Mancio in panca a metà campionato i punti erano appena 26.
ANNO DEL TRIPLETE - Per trovare un’Inter capace di far meglio di questa bisogna tornare indietro all’anno del triplete, con Mourinho che mise insieme 45 punti (e il primo posto in classifica). Altri tempi, altro organico e altra Inter, ma anche questa non è... da buttare. Nella seconda metà del primo decennio del nuovo secondo, per l’Inter era una consuetudine passare quota 40 punti alla diciannovesima giornata: è successo nel 2005-06 (42), nel 2006-07 (51), nel 2007-08 (49) nel 2008-09 (43) e nel 2009-10 (45), mentre nel secondo decennio solo in un’occasione, quest’anno con Spalletti. Qualcosa sta cambiando? L’Inter sta tornando alla sua grandezza? Presto per dirlo, ma di certo il tecnico ex Roma ha ridato a questa squadra un qualcosa che sembrava smarrivo e che va al di là del deludente rendimento di un mese di dicembre nel quale il 5-0 al Chievo è stato l’unico vero sorriso.