Spalletti: «Aspetto Keita e Icardi. Champions, l'Inter c'è»

Il tecnico nerazzurro ha parlato del momento della squadra alla vigilia della trasferta con la Fiorentina, ha fissato la quota Champions e ha chiesto a tutti di continuare a giocare così anche se Icardi è ancora out.
Spalletti: «Aspetto Keita e Icardi. Champions, l'Inter c'軩 Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
8 min

INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti ha fiducia nella sua Inter nonostante le dirette concorrenti per la Champions hanno preso a volare. Nella conferenza stampa di oggi ad Appiano il tecnico nerazzurro ha parlato anche del momento della squadra che è a corto di giocatori in attacco e ha ribadito di sperare nel recupero di Keita e Icardi.

Spalletti, come ha preparato la sfida di Firenze?
L’ho preparata nel tempo a disposizione, nel senso che quelli che hanno giocato giovedì li rivedremo oggi e valuteremo le possibilità di recupero, mettendo qualche notizia sulla Fiorentina anche se ognuno dei nostri giocatori sa il valore dell’avversario che affronteremo.

Come definisce la Fiorentina?
E’ in eccezionale condizione e ha lavorato molto bene con gli inserimenti del mercato. Pioli ha trovato una quadratura e ha una squadra che gioca in maniera ordinata e compatta. E’ un momento difficile per affrontare i viola perché loro stanno bene e sanno produrre il calcio che vogliono.

L’Inter è reduce da 4 successi di fila.
Abbiamo avuto un momento particolare perché non abbiamo messo dentro dei punti dopo aver fatto bene fino a fine dicembre, mentre gli avversari hanno fatto punti e si sono avvicinati. Noi però ci siamo ritrovati e siamo fiduciosi.



Che squadra è l’Eintracht, avversario in Europa League?
E’ un avversario forte, una di quelle che può ambire ad arrivare in fondo. Noi però dobbiamo avere nel dna la competizione e il fatto di sfidare un’avversaria che ha vinto contro formazioni di livello tutte le gare del girone, ci deve far stare attenti.

Dopo i risultati positivi più recenti, la partita con la Fiorentina è un esame?
Tutte le partite sono esami perché tutte ti danno l’opportunità di ricevere dei punti che vanno sempre guadagnati sul campo. E’ toccabile che la squadra ha fatto meglio nell’ultimo periodo e ha messo a posto diverse cose, ma le altre si stanno avvicinando e dobbiamo andare a vincere le partite.

Avete superato il momento difficile della stagione. I giocatori chiave hanno assunto più responsabilità?
Individualmente dobbiamo riuscire a dare quasi il nostro massimo per avere risultati importanti a questo livello. Perisic e Nainggolan sono stati importanti, ma anche altri hanno fatto bene. Bisognerebbe recuperare qualcuno in più nel reparto offensivo perché siamo giusti. In futuro ci saranno delle partite ravvicinate e ci vogliono le possibilità di avere dei cambi a disposizione.

Ha la sensazione che la squadra possa credere ancora da qui a fine stagione?
Sì, ne ho quasi la certezza che può fare qualcosa di meglio. I miei calciatori puntano a qualcosa di alto.

E’ preoccupato del ritorno da dietro delle rivali Champions?
Sono ottimista perché la squadra sta bene. Se fossi stato preoccupato lo sarei stato all’inizio perché le formazioni che si sono avvicinate sono quelle che dovevamo lottare con noi a inizio stagione. Perché a Roma, quando c’ero io, eravamo 25 punti in avanti ed essere arrivati a lottarcela con loro è un traguardo raggiunto. Al Milan eravamo dietro e loro hanno fatto sempre il mercato che dovevano, eppure siamo sempre davanti.

Ha detto: “Bisognerebbe recuperare qualcuno in più nel reparto offensivo perché siamo giusti”. Si riferiva a Keita, a Icardi o a entrambi?
Mi riferisco a tutti sia Keita sia Mauro perché sono dello spesso reparto e mi riferisco a tutti. Così come siamo si ha la possibilità di sopperire se c’è una partita settimanale, ma se ce ne sono 4 partite in 15 giorni… Spero che Keita migliori, ma bisogna aspettare anche qualche giorno. Spero anche che Mauro torni a disposizione, come lo sperano tutti.

Avete trovato dei gol alternativi con difensori e centrocampisti. E’ un modo per risolvere l’assenza di Icardi?
La squadra ha reagito in maniera corretta in funzione di essere propositiva nel reparto offensivo. Ora mi aspetto dei gol da Joao Mario e Candreva, Vecino dà sostanza alla squadra e sostegno alla fase offensiva con le sue incursioni, Brozovic ha il piede per far gol. Le soluzioni ce le abbiamo numericamente per portare a sostegno dei gol fatti e quindi spero che si riesca a fare anche qualcosa di più rispetto a quello che abbiamo fatto ultimamente.

La volata Champions: che quota servirà per arrivare tra le prime 4? 72 punti basteranno?
La quota Champions non so quale sarà. A volte anche in un campionato si abbassa la media e altre in cui la media si alza. Grosso modo può essere quella la cifra di punti per arrivare in Champions.

Ha chiesto particolare attenzione a Lautaro a non prendere gialli visto che è diffidato?
Sa da solo quello che deve fare e a volte vuole esprimere tutta la sua felicità e si toglie la maglia. Ma ora sono convinto che ci starà ancora più attento a prendere un giallo.

C’è un segreto nella gestione di Perisic che è tornato a mettere a disposizione?
Il segreto lo fa la maturità dei giocatori, la forza mentale e il carattere. In un calcio fatto di pressioni e insidie come il nostro fa la differenza: saper riconoscere quando bisogna mettersi a testa bassa a pedalare fa la differenza. Ti porta ad avere le reazioni giuste per ripartire.

Ha usato Politano come punta centrale. Come lo ha visto?
Lui l’ha già fatto quel ruolo nel Sassuolo. E’ una punta di movimento, da palla sui piedi, che attacca l’ampiezza e la profondità. Per quel che riguarda la manovra ti dà qualcosa in più in fase di palleggio e ti fa avvicinare la squadra all’area avversaria, anche se ha meno forza in chiusura. Magari dà più facoltà ai centrocampisti di inserirsi nei vuoti.

La partita contro la Fiorentina è un esame anche per Lautaro visto che questa è una gara più complicata delle altre?
Non la metterei come una sfida nei confronti di Icardi, ma deve essere un’ambizione di giocare partite più qualitative. L’Inter non può dipendere da un giocatore e lo stesso tutte le grandi squadre. Se l’Inter dipende da un giocatore, vuol dire che non è una squadra di livello. Sono tanti i calciatori che ti permettono di essere a un certo livello della classifica. E’ importante il comportamento della difesa, come è importante fare azioni offensive di qualità come nell’ultima partita.

L’Inter è tornata a segnare due gol per due partite di fila. Quante fiducia le dà?
E’ il comportamento della squadra che fa il club e la squadra forte. Conta che ci sia un centrocampo che ti dà sostanza alla fase offensiva, che la linea difensiva sia alta e vada a pressare per non lasciare troppa distanza tra le linee. Contano le rincorse di Candreva e Perisic per recuperare e fare blocco squadra. Contano tutte le cose nel calcio… In questo momento siamo capaci di valutare quando dobbiamo andare a pressare e quando invece li facciamo venire nella nostra metà campo, limitandoci a essere ordinati.

Come cercherà di evitare il pressing viola al centro? E come limiterà Muriel?
Muriel ha una bella velocità di base ed è difficile da affrontare. Dovremo essere bravi come squadra perché se gli lasci l’uno contro uno in spazi larghi è difficile da marcarlo perché ha quello sprint, quella forza e quella rapidità che non lo prendi più. Dovremo essere collaborativi come squadra, essere pronti a intervenire ed essere stretti contro di lui. Noi siamo in condizione di giocarci la partita anche in trasferta contro una squadra come la Fiorentina. Non avremo timore nei confronti di un avversario così.


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