Lichtsteiner: «L'operazione è andata bene»

Il giocatore della Juventus posta un messaggio su Facebook per ringraziare i tifosi e lo staff medico: «Darò il massimo per ritornare presto in piena forma»
Lichtsteiner: «L'operazione è andata bene»
3 min

TORINO - L'immagine di un abbraccio e un messaggio sincero e commosso. La pagina Facebook di Lichtsteiner è invasa da "like" e commenti, il giocatore svizzero appare sereno mentre la sua bambina lo abbraccia: «Grazie a tutti, darò il massimo per tornare in piena forma». Le parole di Lichtsteiner arrivano subito dopo l'operazione che il professor Gaita, descrive sul sito ufficiale della Juventus: «L'intervento è durato meno di un'ora e il giocatore sta benissimo». Il Direttore della Cattedra di Cardiologia dell'Università delle Molinette descrive così la patologia che aveva l'esterno bianconero: «Il flutter atriale è un'aritmia degli atrii, che, volendo fare un paragone con un'automobile per essere più comprensibili, sono i “serbatoi” del cuore. Questi hanno una specie di circuito elettrico che, in caso di flutter, fa salire i battiti al minuto dai normali 60, fino a 300. Ora, non tutti questi battiti arrivano al “motore”, perché madre natura ha messo un “filtro”, chiamato nodo atrioventricolare, che ne limita il passaggio alla metà o a un terzo, quindi a 75 o a 150. Accade però che in caso di stress o di notevole sforzo fisico, possa avvenire il passaggio di tutti gli impulsi: in questi casi, con 300 battiti al minuto, si può avvertire malessere e difficoltà respiratorie, proprio come accaduto al giocatore».

 

Ciao carissimi,l'intervento è andato bene. Un grazie di cuore a tutti voi tifosi e amanti del calcio per i vostri...

Posted by Stephan Lichtsteiner on Saturday, 3 October 2015

 

La terapia in questi casi è necessariamente l'intervento?
«L'altra possibilità è prendere medicine per tutta la vita e comunque non risolvono il problema, cercano solo di prevenirlo, per altro riuscendoci solo nel 60% dei casi. L'altra possibilità è l'intervento, che abbiamo messo a punto fin dal 1992. Si tratta di un'ablazione trans catetere: si introduce un catetere dalla vena della gamba fino all'interno del cuore, si registra il circuito del flutter e si eroga quindi una piccola bruciatura dalla punta del catetere, come se fosse un piccolo elettro-bisturi. È un intervento ormai molto diffuso ed è la terapia di prima scelta per pazienti sportivi».

Trenta giorni sono sufficienti per il recupero?
«Sì, in trenta giorni si ha la guarigione, poi andranno rifatti gli esami e, in caso di esito positivo, verrà ridata l'idoneità agonistica. Questi tempi sono dati dalle linee guida della Medicina dello Sport, naturalmente variano a seconda del tipo di aritmia e, nel caso di flutter, la regola è un mese per il recupero».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, i migliori video