Juventus-Napoli da impazzire, ecco chi sta meglio e chi rischia di più

Dopo stagioni a senso unico, ritorna lo scontro per il titolo. Le prime due hanno fatto il vuoto: sabato sarà duello in volo
Juventus-Napoli da impazzire, ecco chi sta meglio e chi rischia di più© LaPresse
Alberto Polverosi
10 min

ROMA - Per colpa dell’Inter di Mancini e Mourinho prima e della Juventus di Conte e Allegri poi ci siamo quasi dimenticati come sono fatti gli scontri diretti per lo scudetto. In passato, e tranne rari casi, a questo punto del campionato la distanza con la prima diretta inseguitrice era ben più robusta dei due punti che dividono il Napoli dalla Juve. L’ultima volta di una partita del genere risale al campionato 2011-12: Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012, la gara del famoso "non gol" di Muntari. Era la 25ª giornata, la Juve (di Conte) aveva un punto in meno del Milan (di Allegri) al momento dello scontro diretto, ma aveva anche una partita in meno. Stavolta sono due squadre, Napoli e Juve, ad aver preso il largo, rispettivamente hanno dieci e nove punti sulla Fiorentina, undici e dieci sull’Inter. Il posto nei gironi di Champions è quasi sicuro. Sabato sera si gioca la partita che aspettiamo da quando la Juve ha iniziato la sua rimonta. E’ vero che Allegri ha vinto quattordici partite a fila per restare ancora dietro al Napoli, ma pure Sarri ne ha vinte otto per avere ancora oggi la Juve incollata alla sua targa. Nella sfida dello Juventus Stadium vedremo anche chi ha consumato di più in questa fantastica corsa/rincorsa verso il primato. In altre stagioni, con una serie di vittorie del genere si faceva il vuoto alle spalle. Oggi, in Serie A, non basta. Per rendere l’idea, è sufficiente ricordare questo dato: la coppia di testa Napoli-Juve ha fatto finora 110 punti, l’anno scorso alla stessa giornata le prime due, Juve e Roma, erano arrivate a 105, nel 2013-14 ancora Juve e Roma a 107, nel 2012-13 Juve e Napoli a 105, nel 2011-12 Juve e Milan a novantanove (la Juve doveva recuperare una gara), nel 2010-11, vale a dire cinque campionati fa, Milan e Napoli avevano fatto novantacinque punti, quindici in meno della coppia che comanda oggi la classifica. Domenica Napoli e Juve si sfideranno in volo.

CONDIZIONE MENTALE
JUVENTUS - Non c’è stanchezza dopo la rincorsa
C’è chi sostiene che alla fine una rincorsa come sta facendo la Juve abbia un costo pesante. Sarà. Ma se in Italia c’è una società, una squadra, un ambiente dove una “fatica” del genere costa meno che altrove, è la Juve. Nonostante i continui (troppi) infortuni, non ha mai perso la sua natura, la sua linea, la sua solidità. La Juve è forte dentro. Allegri ha ereditato il dna da Conte, che a sua volta lo aveva assorbito nei tempi in cui era capitano della Juve. Ma potremmo
andare indietro per decenni, per un secolo se vogliamo: questa è la Juve da sempre. Oggi è una squadra salda, sicura, con una convinzione mentale che appartiene, come detto, alla sua storia. In campo
fa pesare tutto questo, altro che la stanchezza per la rimonta. Nella testa la Juve non è mai stanca e questa è la sua vera differenza.

NAPOLI - Difficoltà nel gestire, costretto a giocare
La partita contro il Carpi è sembrato il secondo tempo del... secondo tempo contro la Lazio. L’ultimo Napoli brillante, il solito Napoli, si è visto nei primi 45' dell’Olimpico mercoledì scorso: due gol in 4 minuti, Higuain e Callejon, risultato in tasca e Lazio dominata sul piano del gioco. Poi, nella ripresa, il Napoli ha rallentato tanto, anzi, troppo, fino a indurre Sarri a dire che «non siamo abituati a controllare, dobbiamo sempre giocare». Il pensiero della Juve aveva già fatto capolino. Con il Carpi, in una partita più che abbordabile, stesso Napoli a basso ritmo. Domenica è apparso chiaro che la capolista avesse già la Juve nella sua mente. Non è abituata a partite di questo tipo e solo alla fine dello scontro diretto sapremo se è stato un vantaggio o meno, se mentalmente ha retto tanta pressione, se la sua testa era fresca o già occupata dai pensieri bianconeri.

LA CONDIZIONE FISICA
JUVENTUS - Da Pogba a Bonucci, i bianconeri volano
In campo, la Juve non dà mai l’impressione di spadroneggiare, non si impone mai per ritmo e per intensità, nemmeno per la qualità del suo gioco. Quando aggredisce, si prende poi la sua pausa. La Juve vince perché sa che deve vincere, che prima o poi segna e che quasi sicuramente non prende gol. E tutto questo lo sanno anche le sue avversarie. E’ una squadra che fa della forza mentale la sua prima caratteristica. E’ vero che in questo momento (e non solo in questo momento) mancano ad Allegri
giocatori di primo livello, ma Sarri non sarà rasserenato da tante assenze. Sul piano fisico, la squadra che andrà in campo, da Bonucci a Marchisio, da Pogba a Dybala, è in condizioni eccellenti. L’ex palermitano sta volando e per il Napoli non sarà facile contenere la sua fresca esuberanza.

NAPOLI - Tutti i titolari sono in uno stato ideale
Il Napoli non corre, vola. Sul piano fisico arriva nelle condizioni ideali a questa sfida. La differenza sta nell’infermeria: vuota quella di Sarri, affollata quella di Allegri. E se Sarri può disporre della sua formazione titolare, se la può allenare per una settimana
intera orientandola su una sfida storica come quella di sabato, è difficile che non ottenga il massimo sul pian odel gioco. Il Napoli sta bene e non dovrebbero fare testo i 90' contro il Carpi e i secondi 45' contro la Lazio, quando la squadra è stata meno brillante del solito. Se Juve-Napoli fosse arrivata nel mezzo delle gare di Coppa, e nonostante la diversa consistenza degli impegni (il Bayern per la Juve, il Villarreal per il Napoli), sarebbe stato più complicato per Sarri. Ora non c’è rotazione da gestire, vanno in campo i soliti undici, che sono i migliori e quelli più in forma.

IL PROBLEMA
JUVENTUS - Chiellini quasi fuori, Khedira in dubbio
Per una gara di questo tenore servirebbe ad Allegri l’organico al completo, o quasi. Invece, se non riuscirà a recuperare nessuno fino a sabato prossimo gli mancheranno giocatori di spessore come Chiellini, Khedira e Mandzukic, gente che conosce il tipo di partita in programma. Le alternative sarebbero valide se non si giocasse uno scontro diretto. E’ questo il vero problema del tecnico ardenzino. Chiellini ha il fisico, l’esperienza e la forza per reggere Higuain, Rugani a quei livelli deve ancora arrivare, per questo Allegri avrebbe scelto Caceres se fosse stato a disposizione, ma non avrà nemmeno l’uruguayano. Khedira è il mediano di cui Marchisio può fidarsi di più, perché è sempre dentro la partita a differenza di Pogba che a volte ne resta fuori anche se poi, quando ci rientra, diventa decisivo più del tedesco.

NAPOLI - Troppi gol incassati nelle gare fuori casa
Per vincere a Torino, il Napoli deve risolvere due problemi e prima ancora deve sovvertire due tendenze. La prima: a Torino, contro la Juve, ha conquistato per l’ultima volta i 3 punti il 31 ottobre 2010, con Mazzarri in panchina, doppietta di Hamsik e gol di Datolo, ha pareggiato la gara successiva (2-2) e ha perso le ultime 4 incassando 11 gol e segnandone uno appena. Il secondo: in 4 delle ultime 5 trasferte la squadra di Sarri ha sempre subìto gol, 3 a Bologna, uno a Bergamo, uno a Frosinone, 2 a Marassi dalla Samp e solo con la Lazio ha chiuso a 0 gol. Ora, anche se il Napoli in questo campionato ha il miglior attacco in assoluto e in casa e il secondo attacco in trasferta (27 gol per la Juve, 26 per gli azzurri), concedere una rete ai campioni d’Italia in una partita del genere può diventare molto ma molto imbarazzante. 

IL PUNTO DI FORZA
JUVENTUS - La rapidità di Dybala tra i centrali azzurri
Chi marca Dybala? Chi lo segue nelle sue inconsuete traiettorie, chi va a prenderlo fra le famose due linee? Se è vero che la forza tradizionale (e anche attuale) della Juventus è la difesa (la meno battuta del campionato), sul versante bianconero l’uomo-chiave della gara di sabato potrebbe essere l’argentino. Si può dire così: la difesa come squadra e l’attacco come singolo. E’ doppio il punto di forza juventino che il Napoli, per vincere, deve annientare. Magari Higuain in questo momento strepitoso può buttar giù, anche a furia di spallate, il trio di difesa della Juve, ma Dybala resta il pericolo principale. Oltre ai gol, agli assist e a quel talento smisurato, porterà nella partita una freschezza insolita per la Juve, ma soprattutto per il Napoli che ha due difensori centrali fisicamente non adatti al piccolo fenomeno argentino. 

NAPOLI - Tecnica in mediana, Insigne da applausi
Non c’è in Italia una squadra che gioca come il Napoli, per brillantezza, armonia e meccanismi. Se Sarri riesce nell’impresa di mettere la partita solo sul piano del gioco, ha ottime possibilità di vincerla. Quando il Napoli si muove, lo fa tutto insieme, portando ogni reparto a lavorare con quello più vicino. I movimenti senza palla sono la sua caratteristica principale: quando Jorginho ha la palla, si aprono istantaneamente almeno due opzioni di passaggio; e quando la squadra è accerchiata dal pressing avversario, riesce a saltare fuori muovendo pallone e giocatori con lo stesso tempo. Il Napoli ti conquista per la tecnica del suo centrocampo e dei suoi esterni (Insigne su tutti). E’ il gioco la sua arma principale, lo è dall’inizio della stagione, solo che a Torino avrà bisogno di tutta la personalità di Higuain e compagni per non spostare la sfida sul terreno preferito dalla Juve, il terreno della forza fisica e mentale.


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