Veltroni: «Quegli sms con Allegri il vincente»

L'ex sindaco di Roma, nostro editorialista, racconta i messaggi scambiati con il tecnico bianconero «Fai bene a seguire la tua idea di calcio. Vedrai che alla fine le cose andranno come devono»
Veltroni: «Quegli sms con Allegri il vincente»© ANSA
Walter Veltroni
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ROMA - La Juventus ha vinto il campionato con tre giornate di anticipo sulla sua naturale conclusione e, finora, con dodici punti di vantaggio sulla seconda. Negli ultimi anni ci siamo abituati al dominio dei bianconeri sul campionato. Ma questa vittoria ha qualcosa di speciale, di unico, di eccezionale. Perché la Juventus alla decima giornata era in fondo alla classifica, a undici punti dalla prima come il Chievo e a cinque dall’Atalanta. Dopo quella domenica d’ottobre tutto cambiò. Da allora una serie incredibile di ventiquattro vittorie su venticinque, tre soli gol subiti nel girone di ritorno - indizio di una difesa stellare - ha consentito una rimonta che non è sbagliato definire travolgente. Il merito va diviso sapientemente e bisogna tornare a quel momento terribile. Ho riletto i commenti di soloni che davano per morta la squadra, per inetto l’allenatore, per fallimentare la gestione societaria. La verità, per me è semplice. La rosa era molto cambiata, erano andati via Pirlo, Tevez e Vidal non i tre caballeros, ed erano arrivati giocatori forti ma giovani e allora si doveva ricostruire mentalità, gioco, spirito. Non ledo la privacy, dato che cito solo mie parole, ma in quei giorni per lui durissimi scrissi ad Allegri, persona che stimo molto, un sms in cui, gli dicevo «Fai bene a seguire la tua idea di calcio. Vedrai che alla fine le cose andranno come devono».

VELTRONI INTERVISTA BUFFON

E poi : «Tu tieni duro che va bene così. E’ un progetto, in questo tempo frettoloso». Qui è la chiave di tutto. Quello della Juventus è un progetto, non lo sprint di un centometrista. La società – vogliamo dirlo che da quando, con Andrea, è tornata la famiglia Agnelli si è solo vinto? – ha lavorato con un occhio al bilancio e l’altro a costruire un ciclo, non una vittoria effimera. Solo così si spiegano i cinque scudetti consecutivi. Marotta e Paratici hanno fatto acquisti intelligenti, hanno venduto bene e comprato meglio. Pogba , Khedira, Coman, Pirlo a parametro zero sono lì a dimostrarlo. Ma, per me, la cosa più importante è che la rosa sia oggi piena di giovani, come quel fenomeno assoluto di Dybala, Rugani, Zaza, Alex Sandro e, tenetelo d’occhio, Lemina che potranno costituire l’ossatura della squadra a lungo. E poi sono già bianconeri, si dice, Mandragora e Sensi, Lapadula e Berardi. Cioè il meglio del nuovo calcio italiano. Non stranieri senza qualità per stupire i tifosi ma solidi investimenti tecnici ed economici. Come faceva l’altra grande Juve con Cabrini, Tardelli, Scirea…

Gigi Buffon è stato decisivo, ne abbiamo parlato nell’intervista, per risvegliare l’orgoglio dei suoi compagni e Allegri si è dedicato, senza rincorrere gli umori del momento, a far crescere lentamente campioni come Dybala, Rugani, Lemina e a dare ancora più forza e autorevolezza a Pogba, a motivare Mandzukic che è stato fantastico, anche per umiltà, in difesa come in attacco. Penso, lo dico senza riserve, che se l’ultimo quarto d’ora di Monaco fosse stato diverso quest’anno la Juve avrebbe potuto arrivare di nuovo nella finale di Champions. I tifosi juventini sanno che non si potrà sempre vincere. Ma, con questo assetto societario e tecnico, possono pensare, dopo questa rimonta, che in fondo nulla sia impossibile. Infine è forse giusto oggi rivolgere un pensiero a un ragazzo bianconero che morì ventuno anni fa proprio nello stesso giorno di questa spettacolare vittoria: Andrea Fortunato.

VELTRONI INTERVISTA DEL PIERO


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