Una Juventus da playstation, con il modulo superoffensivo

Allegri ha cambiato dopo il flop a Firenze. Una squadra d’attacco che corre e si diverte
Una Juventus da playstation, con il modulo superoffensivo
Antonio Barillà
2 min

TORINO - Juve da playstation. Non è soltanto uno slogan mediatico, ma una definizione che rimbalza negli spogliatoi di Vinovo, sintesi della spettacolarità del nuovo modulo e del disincanto con cui i bianconeri lo interpretano:

«La squadra è sempre corta e compatta - dice Miralem Pjanic nella notte del Gran Galà del Calcio -: ci divertiamo, siamo messi bene in campo e mettiamo le avversarie in difficoltà. Abbiamo la maturità di sapere quando pressare e quando difendere la porta, credo che anche Allegri sia contento del nostro lavoro».

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QUALITA’ - È l’ennesimo “like” sul 4-2-3-1 ultraoffensivo (Higuain, Dybala, Mandzukic, Pjanic e Cuadrado tutti insieme) varato dopo il black out di Firenze, apparso per la prima volta contro la Lazio in campionato e confermato in Coppa Italia con il Milan e domenica al Mapei Stadium con il Sassuolo.

Sono arrivate tre vittorie nitide, costruite attraverso partenze brucianti e meno rotonde di quanto avrebbero potuto essere con maggiore cinismo sottoporta, il bilancio è di 6 gol segnati e uno subìto, di un’infinità di giocate “showtime”, tra movimenti sincronizzati e lampi di classe personalissimi, e di appena 8 tiri nello specchio concessi. «Il nuovo modulo - il pensiero di Mario Mandzukic - è ideale per sfruttare la grande qualità che abbiamo in attacco: questa tattica che ha ideato il mister mi piace, ci sono tanti giocatori che attaccano, ma se ognuno fa il suo lavoro nel modo giusto si può gestire molto bene. L’importante è che quando occorre difendere si faccia tutti insieme, con equilibrio».

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