Pagina 2 | Agnelli si difende all'antimafia. E la Bindi fa gli auguri alla Juve

TORINO - «Non ho mai incontrato Rocco Dominello da solo»: lo ha detto Andrea Agnelli in Commissione Antimafia, aggiungendo di ricordare 3-4 incontri. Una volta in una cena ad Asti con centinaia di tifosi, una volta nei miei uffici con tutti i tifosi, un'altra volta è venuto con Germani in sede per gli auguri natalizi, una volta presso i miei uffici in Lamse con Alessandro D'Angelo in una delle occasioni in cui ho incontrato tutti i tifosi.

«Mai nessuno ha avuto il dubbio, prima dell'indagine torinese, che Rocco Dominello potesse essere qualcosa di diverso da un semplice ultras», ha detto Agnelli. «Ribadisco che se ho incontrato Dominello può essere stato nell'ambito di un consesso di tifosi ed è pacifico che se non solo io ma tutti i miei dipendenti avessero saputo, quello che oggi è emerso, mai avremmo avuto rapporti con lui. Il grado di autonomia operativa di D'Angelo e Merulla e del loro dirigente Calvo era totale avendo io a suo tempo impartito le linee generali, vale a dire che Juventus emettesse abbonamenti o biglietti solo a pagamento, annullando omaggi, previa regolare presentazione dei documenti necessari per l'emissione dei tagliandi. Calvo ha sempre operato con delega piena e nel rispetto delle procedure». I miei dipendenti D'Angelo, Merulla e l'allora dirigente Calvo «hanno sempre ritenuto di rapportarsi solo ed esclusivamente con soggetti facenti parte del tifo organizzato». Infine Agnelli ha chiarito di aver deciso «in genere all'inizio di ogni annata calcistica, di incontrare i rappresentanti» dei tifosi e dei gruppi ultras, «in modo da raccogliere le istanze che da quel settore dello stadio provenivano in modo che anche questa parte della tifoseria particolarmente calda non si sentisse discriminata, con il rischio che creasse problemi di ordine pubblico».

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I COMPLIMENTI DELLA BINDI - «Complimenti ad Agnelli per la conquista della Coppa Italia e gli auguri per la prossima finale di Champions League». La presidente della Commissione d'inchiesta parlamentare Antimafia, Rosi Bindi, esprime così le sue congratulazioni al presidente della Juventus per il trofeo nazionale vinto ieri dai bianconeri contro la Lazio e gli auguri per la finale di Cardiff da giocare contro il Real Madrid. Aprendo l'audizione del numero uno bianconero sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo del calcio emerse dall'inchiesta Alto Piemonte della Procura della Repubblica di Torino, Bindi ha quindi aggiunto rivolgendosi ai membri della Commissione: «Con questo credo di esprimere il sentimento di tutti, altrimenti mi assumo io la responsabilità», ha aggiunto Bindi.

LA RISPOSTA DI AGNELLI - «La ringrazio per i complimenti, che trasferisco non solo al mister e ai giocatori, ma anche a tutte le donne e gli uomini che lavorano per la nostra società, una realtà che ha raggiunto i 700 tesserati». Agnelli, iniziando il suo intervento in Commissione Antimafia, ringrazia la presidente della Commissione, Rosi Bindi, per i complimenti ricevuti dopo la vittoria della Coppa Italia di ieri. Un successo che è frutto di un «percorso che dal 2010 a oggi ci ha reso estremamente orgogliosi per i risultati raggiunti fuori e dentro il campo», ha aggiunto il numero uno bianconero.

L'ANTIMAFIA CONVOCA MEZZA SERIE A


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STADIO PICCOLO, PROBLEMA BAGARINAGGIO ONLINE - «Mai subito minacce da ultrà e mai pensato a Dominello come "operativo". Dominello non è scelto da noi ma dalla curva. Il nome del Dominello a Torino non richiama certe attenzioni, di Google non mi fido, se metto il mio nome trovo una valanga di falsità. Siamo qui per cercare di migliorare il domani. Compito nostro è guardare a domani con l'esperienza di ieri, bisogna evitare di commettere gli stessi errori per il futuro - «ma riconoscendo quelli di prima sennò non si migliora», ha aggiunto la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi, «il bagarinaggio nel nostro Paese non è reato, dopo quanto successo dobbiamo interrogarci se questo sia giusto». - La gestione dell'operatività io non la seguivo. D'Angelo e Merulla sono stati intercettati per diversi mesi e sono entrati e usciti come testimoni in procura. Per me il rapporto con loro era di fiducia. Appena avuta notizia dell'indagine, la prima misura che abbiamo assunto è stata eliminare la dotazione dei biglietti ai gruppi organizzati», ha continuato Agnelli. «Bagarinaggio? Siamo stati colti di sorpresa nel dover gestire uno stadio troppo piccolo, sempre tutto esaurito ogni domenica. Esiste il bagarinaggio? Certamente sì e deve essere contrastato, anche se la cessione di un bene mobile, quale è il biglietto di una partita da una persona ad un'altra non penso possa essere criminalizzato. Discorso diverso è il fare incetta di tagliandi a fini puramente speculativi: questo fenomeno va combattuto e sul digitale sta invece dilagando grazie all'uso dei cosiddetti bot, software che permettono in pochi secondi di concludere un alto numero di transazioni. Se penso alla finale di Champions che andremo a giocare con orgoglio a Cardiff, vado on line e trovo biglietti a 3 e 5 mila euro. Prezzi che sono assurdi: eventi come la finale Champions sono di grandi interesse, quegli eventi dove l'offerta è molto inferiore alla domanda. Questo per noi è un motivo di orgoglio ma anche un problema».

SICUREZZA CURVE: PRONTI A GIUSTIZIA ALL'INGLESE - «Sulla sicurezza nelle curve secondo me si possono apportare miglioramenti, ma tutte le società devono essere d'accordo e la sola Serie A non basta. Va portato in consiglio Figc con tutte le Leghe, compresa la Lega Dilettanti in prospettiva delle squadre che possono salire nei campionati professionistici. Serve uno sforzo congiunto che porterò come istanza personalmente in Lega di Serie A, ad oggi è il Gos l'ente preposto sulla sicurezza degli impianti e le linee guida vengono emanate dall'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. A Torino vediamo che dal Gos parte la direttiva di non avere steward nelle curve con i tifosi più caldi. Per motivi di ordine pubblico si preferisce lasciare libero questo settore. Noi invece vogliamo un giudizio abbreviato subito, allo stadio, stile inglese. Siamo pronti come Juve a fornire anche zone adibite all'interno dell'impianto. Perché il Gos non vuole presidiare quei settori? Presidiamoli subito. Sono ottimista che con la nuova Lega Serie A e i due subcommissari, Michele Uva e Paolo Nicoletti, certe riflessioni si possano fare», ha inoltre aggiunto Agnelli, che chiudendo il suo discorso e sottolineando che «oggi esco arricchito e sensibilizzato da questo incontro, la mia volontà è sempre stata quella di mettermi a disposizione delle istituzioni e continuerò ad esserlo con il dialogo e il confronto, anche con la Procura sportiva con la quale sono certo che sarà leale in quanto ognuno fa il suo mestiere».

JUVE, ALLEGRI PUO' FARE LA STORIA

 


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SICUREZZA CURVE: PRONTI A GIUSTIZIA ALL'INGLESE - «Sulla sicurezza nelle curve secondo me si possono apportare miglioramenti, ma tutte le società devono essere d'accordo e la sola Serie A non basta. Va portato in consiglio Figc con tutte le Leghe, compresa la Lega Dilettanti in prospettiva delle squadre che possono salire nei campionati professionistici. Serve uno sforzo congiunto che porterò come istanza personalmente in Lega di Serie A, ad oggi è il Gos l'ente preposto sulla sicurezza degli impianti e le linee guida vengono emanate dall'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. A Torino vediamo che dal Gos parte la direttiva di non avere steward nelle curve con i tifosi più caldi. Per motivi di ordine pubblico si preferisce lasciare libero questo settore. Noi invece vogliamo un giudizio abbreviato subito, allo stadio, stile inglese. Siamo pronti come Juve a fornire anche zone adibite all'interno dell'impianto. Perché il Gos non vuole presidiare quei settori? Presidiamoli subito. Sono ottimista che con la nuova Lega Serie A e i due subcommissari, Michele Uva e Paolo Nicoletti, certe riflessioni si possano fare», ha inoltre aggiunto Agnelli, che chiudendo il suo discorso e sottolineando che «oggi esco arricchito e sensibilizzato da questo incontro, la mia volontà è sempre stata quella di mettermi a disposizione delle istituzioni e continuerò ad esserlo con il dialogo e il confronto, anche con la Procura sportiva con la quale sono certo che sarà leale in quanto ognuno fa il suo mestiere».

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