NEW YORK - C’erano una volta le sgambate estive, i test tranquilli con rappresentative di montagna: oggi il calcio business impone sfide da Champions ed non è semplice trincerarsi dietro la vacuità dei risultati. Con il Barcellona non è mai davvero un’amichevole e allora la sconfitta della Juventus pesa, per quanto la preparazione approssimativa e la formazione rabberciata siano verità e non alibi banali.
SECONDE LINEE - Non è passata mezz’ora, e la partita sembra segnata. Prevedibile, d’altronde, già a leggere le formazioni: Valverde schiera i migliori, dirottando in panca soltanto Luis Suarez e Jordi Alba, mentre Allegri assembla un’infinità di seconde linee. Non ci sono Dybala, Higuain, Alex Sandro e Cuadrado appena arrivati a New York da Boston dove s’allenavano da qualche giorno, non c’è Douglas Costa, non ci sono Pjanic e Chiellini. Difficile pensare di ricamare gioco con una trequarti inedita composta da Lemina, Bentancur e Sturaro, difatti Mandzukic, restituito alla posizione di centravanti, ottiene giusto un paio di palloni appetibili, uno spedito sul fondo di testa sullo zero a zero e uno sfilato da Cillessen in uscita.
PRIMA ASSOLUTA - Morale, in tutto il primo tempo la Juve resta arroccata nella sua area e non racimola un tiro nello specchio, mentre il Barça bersaglia Buffon manco fosse l’orsacchiotto delle giostre e se i bianconeri non affondano devono ringraziare il portierone: prima fa scudo su Aleix Vidal, poi s’oppone a Neymar, infine leva dall’incrocio il pallone accarezzato su punizione da Messi. In mezzo, altro che test estivo, anche un po’ di scintille e tre ammonizioni. Nella ripresa, Valverde smonta subito la formazione, mentre Allegri si limita a quattro cambi e completa la rivoluzione al quarto d’ora, quando ridisegna l’attacco con i big: prima assoluta di Douglas Costa in maglia bianconera, in linea, alle spalle di Higuain, con il brasiliano Dybala e con Cuadrado.
POSSIBILE PAREGGIO - Dell’undici iniziale, rimane in campo solo Benatia, che solo più tardi cederà il posto a Mandragora. Parti invertite, adesso è la Juve a schierare i talenti migliori, e gli effetti non tardano a manifestarsi. La svolta è firmata da Dybala, che prima impegna severamente Ortola e poi pennella per Chiellini che accorcia di testa. Il Barcellona, in realtà. qualche acuto lo conserva - Szczesny è bravissimo su Denis Suarez -, ma la Juve è più vivace, ogni tanto sfacciata, confeziona la palla del possibile pareggio ma Higuain, imbeccato da Alex Sandro, manda alto. Nel finale, a dire il vero, lascia troppi spazi e rischia grosso. La stagione comincia quindi con una sconfitta, però accettabile nelle dimensioni: adesso al lavoro nel quartier generale di Boston, dove la squadra si è trasferita in charter in nottata, e appuntamento a Miami, il 26, contro il Psg di Dani Alves.
JUVENTUS-BARCELLONA 1-2
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon (1' st Szczesny); Lichtsteiner (1' st De Sciglio), Benatia (24' st Benatia), Barzagli (1' st Chiellini), Asamoah (15'st Alex Sandro); Khedira (1' st Rincon), Marchisio (1' st Pjanic); Sturaro (15' st Cuadrado), Lemina (15' st Dybala), Bentancur (15' st Douglas Costa); Mandzukic (15' st Higuain). A disp.: Leali, Pinsoglio, Del Favero, Romagna, Coccolo, Kean, Rosseti. All. Allegri
BARCELLONA (4-3-3): Cillessen (1' st Ortola); Aleix Vidal (1' st Nelsinho), Piqué (1' st Semedo), Mascherano (1' st Umtiti), Digne (1' st Jordi Alba); Samper (1' st Busquets), Iniesta (1' st Alena), Rakitic (1' st Sergi Roberto); Messi (1' Arda Turan), Alcacer (1' st L. Suarez), Neymar (D. Suarez). A disp.: Ezkieta, El Haddadi, Vermaalen, Douglas. All.Valverde.
ARBITRO: Jurisevic (Usa)
MARCATORI: 11' e 26' pt Neymar (B), 17' st Chiellini (J)
AMMONITI: Alexis Vidal (B), Marchisio (J) e Lichtsteiner (J) per gioco falloso.
NOTE: 82.104 spettatori. Recupero 0' pt, 2' st