Juventus, Dybala: «Che sfida con Icardi! La 10? Ci ho pensato due giorni»

La Joya si racconta: «Quando sei a questi livelli bisogna crescere in fretta perché attraversi momenti di difficoltà che ti fanno crescere più velocemente»
Juventus, Dybala: «Che sfida con Icardi! La 10? Ci ho pensato due giorni»© ANSA
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TORINO - La maglia numero 10, la sfida con Icardi, il suo arrivo a Palermo e l'ambientamento a Torino, l'esultanza della maschera diventata celebre. Paulo Dybala si racconta ai microfoni della trasmissione Dribbling su Rai 2: «Non avevo mai chiesto la numero 10 perché portavo già la 21 che è un numero importante, però la società è venuta a chiedermelo per quello che vedevano in me, quello che rappresentavo anche per i tifosi, ci ho pensato due giorni, ho parlato con la mia famiglia e ho detto subito di sì».


ICARDI - Con Icardi sarà una bella sfida: «Abbiamo un bel rapporto ci siamo conosciuti quando giocavo a Palermo ora abbiamo il piacere e la fortuna di giocare insieme in nazionale, sicuramente sarà una bella sfida quest'anno: lui ha più possibilità perché è più un centravanti, ma me la giocherò».

LA FILOSOFIA - «Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho successo». Questa frase di Michael Jordan è la sua filosofia di vita. «Sicuramente, perché penso che è da lì che escono i grandi campioni, bisogna sbagliare e sbagliare ancora per crescere».

DYBALA PUNTA KIEV

LA MASCHERA - La sua esultanza è diventata famosa: «L'esultanza è nata dopo il rigore decisivo parato da Donnarumma in finale di Supercoppa con il Milan. Sono state le vacanze più brutte della mia vita dopo quella partita, così ho pensato: 'dal prossimo gol comincio a fare un'esultanza nuova, e ho pensato alla maschera, al significato: Quando sbagli devi andare avanti».

LA CRESCITA - A Torino è cresciuto in fretta: «Quando sei a questi livelli bisogna crescere in fretta perché attraversi momenti di difficoltà che ti fanno crescere più velocemente». Ha ancora un po' di nostalgia di Palermo: «Sono arrivato a Palermo, una città molto bella e molto simile all'Argentina: la gente affettuosa. Quando sono arrivato a Torino i primi mesi era dura, mi mancava Palermo, sono tornato un paio di volte. Ancora non conoscevo bene Torino, la gente, i posti bellissimi, che ha. Sono due città bellissime, anche se molto diverse».


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