Tutte le facce della Juventus: Allegri cambia di continuo

Il tecnico vuole restituire solidità al reparto arretrato. L'obiettivo di mercoledì era chiaro: quello di chiudere 0-0 la partita. Difesa a 3 all'inizio, 4 mediani alla fine
Tutte le facce della Juventus: Allegri cambia di continuo© Juventus FC via Getty Images

ROMA - Mercoledì sera era stato subito chiaro l’intento di Allegri, peraltro identico a quello del suo collega Valverde: non prendere gol. Solo le ragioni erano diverse. All’allenatore del Barcellona lo 0-0 bastava per qualificarsi agli ottavi con un turno d’anticipo e conquistare aritmeticamente il primo posto del girone. Serviva un pareggio, andava bene anche un 2-2, anche un 3-3. Ad Allegri no, voleva proprio lo 0-0 per ripartire da lì, come ha detto senza alcun rossore nel dopo-partita. Troppi gol presi, troppe leggerezze, troppe disattenzioni in difesa per una squadra che, chiamandosi Juventus, ha nella sua natura un’essenza di assoluta solidità. La Juve di questi tempi ad Allegri deve sembrare illogica. E con l’obiettivo fisso di non prendere gol, l’ha schierata con la difesa a tre bloccata (o meglio, con tre difensori centrali che non si sono mossi dalla linea difensiva) per arrivare alla fine con gli stessi tre difensori e ben quattro mediani. Max, anche se non è un maniaco della tattica, ha una certa passione per i cambiamenti d’assetto. Aveva ereditato da Conte la difesa a 3, dopo un certo periodo l’ha alternata con la difesa a 4 e l’anno scorso, incassata la sconfitta di Firenze, è passato al 4-2- 3-1. Quest’anno, l’alternanza era fra i tre mediani (4-3-3) e i tre trequartisti (4-2-3-1), prima di tornare ai 3 dietro.


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DAL 1' AL 71' COL 3-4-2-1


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DAL 71' ALL'85' COL 4-3-2-1


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DALL'85' AL 93' COL 4-4-1-1

 


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ROMA - Mercoledì sera era stato subito chiaro l’intento di Allegri, peraltro identico a quello del suo collega Valverde: non prendere gol. Solo le ragioni erano diverse. All’allenatore del Barcellona lo 0-0 bastava per qualificarsi agli ottavi con un turno d’anticipo e conquistare aritmeticamente il primo posto del girone. Serviva un pareggio, andava bene anche un 2-2, anche un 3-3. Ad Allegri no, voleva proprio lo 0-0 per ripartire da lì, come ha detto senza alcun rossore nel dopo-partita. Troppi gol presi, troppe leggerezze, troppe disattenzioni in difesa per una squadra che, chiamandosi Juventus, ha nella sua natura un’essenza di assoluta solidità. La Juve di questi tempi ad Allegri deve sembrare illogica. E con l’obiettivo fisso di non prendere gol, l’ha schierata con la difesa a tre bloccata (o meglio, con tre difensori centrali che non si sono mossi dalla linea difensiva) per arrivare alla fine con gli stessi tre difensori e ben quattro mediani. Max, anche se non è un maniaco della tattica, ha una certa passione per i cambiamenti d’assetto. Aveva ereditato da Conte la difesa a 3, dopo un certo periodo l’ha alternata con la difesa a 4 e l’anno scorso, incassata la sconfitta di Firenze, è passato al 4-2- 3-1. Quest’anno, l’alternanza era fra i tre mediani (4-3-3) e i tre trequartisti (4-2-3-1), prima di tornare ai 3 dietro.


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