Buffon: «Bella la finale di Coppa Italia dopo 20 anni...»

Il portiere della Juventus ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di domani contro il Milan
Buffon: «Bella la finale di Coppa Italia dopo 20 anni...»© ANSA
Andrea Ramazzotti
5 min

INVIATO A ROMA - Gigi Buffon, all'ultima finale della sua carriera, vuole la Coppa Italia per chiudere con un trionfo.

Buffon, che annata è stata questa per lei?
Sicuramente è stata un’annata emotivamente complicata, è innegabile, perché è iniziata troppo presto per poter poi avere la forza di gestire con razionalità tutto quello che accadeva. E’ iniziata da novembre con una delusione che avrebbe ammazzato chiunque e recentemente dopo qualche problemino di classifica che avevamo con la Juventus, guardandosi davanti allo specchio mi dicevo “O sei la persona più forte del mondo o sei la più infima”. La risposta la vedremo tra un po’.

Ha mai temuto di chiudere questa stagione con zero titoli?
Sì perché nessuno regala niente e di semplice quest’anno non c’è stato nulla. la sceneggiatura che sembrava tratteggiare quest’annata lasciava presagire delle sorprese negative inaspettate. Le antenne sono sempre stato molto ritte e se pensiamo a quello che è successo in campionato nelle ultime due settimane adesso siamo moderatamente fiduciosi e convinti, ma sfido chiunque ad esserlo all’86’ a San Siro.



Qual è stata la vostra forza? Sarà la sua ultima finale?
La nostra forza penso sia stata la stessa di sempre: quando la Juve dà la sensazione di essere spacciata riesce a rimettere in piedi una partita, un risultato e una stagione con dei colpi di coda degni di una squadra che ha sette vite. Il comunicato denominatore che ha sempre contraddistinto la Juve, anche in questa stagione, non si è annacquato ed è rimasto sempre a galla. Per quel che riguarda me stesso non ho niente da dire. Ci sarà da parlare dopo che mi rincontrerò con il presidente.

Che partita sarà quella di domani?
Per la storia che caratterizza le due squadre con il Milan ho iniziato a capire presto che non si parte mai favoriti. E’ successo dal 2002-03 a Manchester e da lì in poi ho fatto 4 finali: due le abbiamo vinte noi e 2 le hanno vinte loro. Contro il Milan difficilmente le finali finiscono al 90’ perché c’è grande equilibrio e anche domani penso che sarà la stessa cosa.


Non era abituato a giocare la finale di Coppa Italia. Che effetto le fa giocarla?
In effetti devo dire che il ricordo di una finale di Coppa Italia per me è abbastanza impolverato: l’ultima l’ho giocata nel 1999 e sono passati quasi 20 anni. Il fatto che la rigiocherò da protagonista è molto stimolante per me. A differenza di 20 anni fa, in questi ultimi 6-7 anni il calcio è cambiato e non c’è più il ruolo di secondo portiere, soprattutto nelle grandi squadre che hanno due grandi portieri.

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Vede il Milan meno stanco della Juventus in questo momento?
Siamo stanchi noi come sarà stanco il Milan. La stanchezza sarebbe solo un alibi per gestire un post risultato brutto.

Che momento è questo per i portieri italiani?
Il discorso sui portieri italiani è lungo. Credo che meritatamente Gigio è e sarà il portiere italiano di riferimento, ma dietro questa scuola spinga nel senso che ci sono Meret, Audero, la grande crescita di Perin e le conferme di Sirigu e Viviano mi viene da pensare che nostra scuola dei portieri sia affidabile. Con questo non dico che sia la migliore perché sennò le squadre di prima fascia non farebbero certe scelte, ma è molto affidabile.

Tra 15 giorni la vedremo in Nazionale?
In questo momento non è un pensiero ricorrente perché siamo alla vigilia di una finale di Coppa Italia. Non ci ho pensato e non ci sto pensando. Ricordo con poco piacere le polemiche per il disturbo che ho trasmesso alla nazionale a marzo. Ho impostato la mia vita sull’orgoglio e sulla mia dignità: questo orgoglio mi ha spinto a fare degli errori, ma sempre con la mia testa. E’ un pensiero che valuteremo.

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