Vorrei essere Cristiano Ronaldo

Un lamento amoroso dedicato all’immenso portoghese
Vorrei essere Cristiano Ronaldo© Juventus FC via Getty Images
Mimmo Carratelli
2 min

Questa estate, prima della presa della Bastiglia, non prendemmo a Napoli Cristiano Ronaldo e l’Eccellentissimo e Reverendissimo Aurelio terzo dei De Laurentiis di Torre Annunziata, dopo zio Dino e papà Luigi, riferì come era andata la sua chiacchierata con Jorge Mendes, il potente agente per niente segreto di CR7, che gli aveva chiesto a bruciapelo: «Ma tu prenderesti Cristiano Ronaldo da te?».

Cristiano aveva ormai rotto col Real Madrid. Noi saremmo svenuti al cospetto di Jorge Mendes nella sua casa di Lisbona. Ma Aurelio terzo dei De Laurentiis non svenne. Con l’immensa capacità americana di reazione, condita da un sospiro napoletano, rispose: «Ma, tesoro mio, ti faccio una proposta».

E venne fuori un intrecciato discorso di fatturato, stipendi, isolabella e cha-cha-cha che Mendes non prese in considerazione, come ha rivelato l’Eccellentissimo e Reverendissimo, perché Jorge Mendes ragiona alla velocità della luce e, tesoro mio, era già oltre il fatturato e gli stipendi napoletani.

«Il tempo gli morde il sedere» spiegò l’Eccellentissimo e il Reverendissimo aggiunse con orgoglio da basso impero: «Cristiano Ronaldo è stato proposto al Napoli prima che ad altri club». Cosa che, al netto di fatturati e stipendi, è una bella soddisfazione se non fosse che “altri club” era uno solo, la Juventus che ognuno sa quanta allergia ci procura nel golfo.

Ora, io che sono un tifoso di Cristiano Ronaldo, un suo ammiratore, un esegeta e un umile narratore delle sue gesta prodigiose, e ho scritto anche un libricino di elogi per l’editore napoletano Tullio Pironti dedicato all’immenso portoghese, vorrei proporre questo lamento amoroso che avevo fulmineamente preparato allo scoccare della fiammeggiate domanda di Jorge Mendes all’Eccellentissimo e Reverendissimo Difensore di Fatturati e Stipendi, il molto avveduto Aurelio terzo dei De Laurentiis, prima che sospirasse “tesoro mio”.

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