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ROMA - Oggi è fissato l’appuntamento allo Stadium per l’Assemblea dei soci della Juventus. La società bianconera eleggerà il suo nuovo Consiglio di Amministrazione, che passerà da 12 a 9 membri. Poi, oltre alla nomina del nuovo collegio sindacale, ci sarà l’approvazione del bilancio per l’esercizio 2017-2018, chiuso con un rosso di 19,2 milioni. Le nomine più significative della giornata odierna saranno quelle di cui ha parlato meno di un mese fa il presidente bianconero Andrea Agnelli. Avanzano Giorgio Ricci, che sarà eletto nuovo chief revenue officer e quindi, come aveva detto il presidente, «responsabile dell’area ricavi», e Marco Re, al quale sarà affidata la gestione dell’area servizi. Insieme all’area sportiva, ormai nelle sole mani di Fabio Paratici e della sua squadra, saranno ristrutturati i tre pilastri sul quale Agnelli ha intenzione di costruire i prossimi sei anni di Juve, dopo aver liquidato la gestione pluridecorata di Marotta e Mazzia, i due ad della precedente consigliatura.
L’ATTESA - Non sarà presente, allo Stadium, Beppe Marotta, pur restando ancora il dg della Juve (con contratto a tempo indeterminato). Una situazione piuttosto imbarazzante. Dopo l’annuncio del prossimo addio alla Juve (voluto da Agnelli), fatto dallo stesso Marotta dopo Juve-Napoli un mese fa, si pensava che il rapporto con il manager sarebbe stato risolto completamente entro la data odierna. L’ex ad aveva avanzato una richiesta di liquidazione nelle scorse settimane (dal valore inferiore ai 2 milioni netti) ma dalla società non è arrivata alcuna risposta. Né ci sono stati incontri in questo sensa tra Marotta e Agnelli. Molto probabile che oggi il presidente affronterà anche questo argomento più dettagliatamente, dopo i ringraziamenti formali rivolti a uno dei dirigenti chiave del rinascimento juventino. Per parte sua Marotta resta in attesa degli sviluppi. Da Milano i segnali di un suo prossimo arrivo all’Inter sono sempre più forti. Ma è chiaro che la priorità in questo momento rimane la chiusura definitiva del legame con la Juventus. L’auspicio dell’ex ad, per ciò che può emergere dal suo silenzio, è che la vicenda, già iniziata in modo traumatico, si concluda entro la fine del mese positivamente. Una coda legale non farebbe bene a nessuno.