Lippi: Triplete mai così vicino per la Juventus

L'ex tecnico dei bianconeri: «Squadra spettacolare top in Europa con un CR7 senza limiti. Utd a guardare: che delusione»
Lippi: Triplete mai così vicino per la Juventus© Getty Images
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Andrea Santoni

ROMA - Marcello Lippi, sempre più Juve, anche in Europa.

«Già, la sensazione che fosse la stagione giusta l’hanno avvertita in molti quasi subito. Personalmente, sul tema, ripetevo quel che penso da anni: ovvero che la squadra, già due volte finalista di Champions in tempi recentissimi, sul piano internazionale era ormai arrivata a ridosso del trio dei club più forti: Real, Barça e Bayern. Bene, adesso è tempo di dire che la Juve guida il gruppetto delle favorite».

Anche per il momento non brillante di alcuni top club.

«I meriti sono tutti della Juve. E occhio a sottovalutare certi avversari. Gli stimoli in Champions sono fortissimi; restano sempre quelle le squadre da battere: sempre! Sbagliato parlare di una sola favorita, però...».

Però?

«L’autorevolezza e l’autostima raggiunte dai bianconeri sono il motore che spinge un gruppo di altissimo livello. Al quale è stato aggiunto Cristiano Ronaldo».

Si può, una volta per tutte, sintetizzare il peso di CR7 nella Juve?

«Semplice. Si prendono 5 Palloni d’oro, più 5 Champions, più (mediamente) una cinquantina di gol a stagione e 159 in Champions...Eccetto Messi, non c’è nessuno che possa aumentare il rendimento di una squadra come Cristiano, il miglior giocatore del mondo».

Nemmeno Zidane dei suoi tempi?

«Zizou, uomo e giocatore favoloso, è cresciuto insieme a quella Juve. CR7 è un fenomenale valore aggiunto. Che si somma a campioni sempre più completi, come Dybala e Bernardeschi. Senza contare innesti come quelli di Bonucci e Cancelo».

E il prodotto è la super Juve vista all’Old Trafford.

«Spettacolare! Me la sono goduta. Mi ha colpito il modo con cui ha dominato in uno degli stadi più difficili e gloriosi del mondo. Nella partita più complicata ha mostrato una personalità che conferma la sua crescita totale. Per contro mi ha sorpreso in negativo il non gioco del Manchester. Lo United non può rimanere a guardare gli altri per un’ora, anche se si tratta di una super Juve».

Manchester prigioniero di Mourinho, a sua volta prigioniero del proprio personaggio?

«Non mi interessa questo, né certi gesti. Condivido il suo prestigioso complimento per Bonucci-Chiellini, professori di difesa ad Harvard. Ma ripeto: una squadra con quei valori tecnici è rimasta “ferma”, come già a lungo contro il Chelsea».

Chi non sta fermo invece è Allegri, sempre più Special Max.

«Vero, è maturato ancora. E’ uno dei più importanti allenatori a livello mondiale che guida una delle squadre più forti del mondo».

Una Juve da Triplete, insomma. Diciamolo.

«La Juve ha sempre iniziato una stagione cercando di vincere tutto, anche in passato, anche con me. Una caratteristica psicologica che non era segno di presunzione ma di consapevolezza della propria forza. Eppoi, lo insegna l’esperienza, se vuoi vincere qualcosa devi provare a vincere tutto».

Ok, ma la sensazione generale, anche per la maturità totale e la forza raggiunte da alcuni top player, come CR7 e Chiellini, è che se la Juve non vince tutto quest’anno non vince più...

«Errore! Metterla così è sbagliato, anche se capisco il paradosso. Diciamo che mai come questa volta la sensazione è che la Juve possa vincere tutto».

In Italia chi potrà provare a fermarla?

«Rispetto all’inizio del campionato, direi che bisogna registrare una forte crescita dell’Inter, anche a livello europeo. Intanto ha ritrovato una classifica più corrispondente al proprio valore. Eppoi resta il Napoli, magistralmente guidato da Carlo Ancelotti. Lo scudetto alla Juve penso possano contenderlo solo loro».

A proposito di Inter, la sorprenderebbe l’arrivo di Marotta?

«No, stiamo parlando di un professionista di altissimo livello, che ha concluso il rapporto con la Juve, dunque...».

Intanto è stato eletto Gravina alla presidenza della Figc.

«L’ho conosciuto ai tempi della Nazionale: persona seria, con buonissimi propositi». 


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