Juventus, Agnelli: «D'Angelo non fece entrare striscioni “canaglia” su Superga»

Il presidente bianconero ha aperto i lavori dell'assemblea degli azionisti: «La nostra società non può essere associata a fenomeni bagarinaggio»
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TORINO - «Una trasmissione televisiva ha riportato fatti acclarati in ogni sede. La Juventus è stata sanzionata dalla giustizia sportiva essenzialmente per due motivi: per aver venduto biglietti in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge Pisanu e perché il nostro responsabile della sicurezza, Alessandro D'Angelo, avrebbe favorito l'ingresso di materiale non autorizzato al secondo anello dello Stadium in occasione del derby». Così il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, durante il suo intervento all'assemblea degli azionisti in merito all'inchiesta della trasmissione "Report". «La Juventus rispetta alla lettera le procedure previste e non può permettere che si insinui il dubbio che la nostra società sia associata ancora oggi al bagarinaggio» ha proseguito Agnelli che poi affronta anche l'argomento degli striscioni sulla tragedia di Superga. «Alessandro D'Angelo non ha favorito l'ingresso di striscioni "canaglia", come già li avevo definiti. Lo prova la sentenza della Corte Federale d'Appello e gli autori di quello striscione furono consegnati alla giustizia e sono rei confessi - ha spiegato Agnelli -. Ogni altra affermazione è falsa e sarebbe ora che chi si esprime su questi cose tenesse conto dei fatti, delle prove e delle sentenze».

I RINGRAZIAMENTI A MAROTTA - Agnelli ha voluto ringraziare i dirigenti uscenti Aldo Mazzia e Beppe Marotta: «Per le prossime sfide abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juventus. Come ho avuto modo di dire il modello organizzativo non cambierà e si fonderà su tre pilastri: servizi, ricavi e sport. Prima di entrare in quelli che saranno gli obiettivi, però, è doveroso un ringraziamento ai due amministratori delegati uscenti: Aldo Mazzia, che è qui con noi oggi, e Giuseppe Marotta. Aldo è entrato nel gruppo nel 1987, il suo ruolo è stato chiave nello sviluppare la parte relativa al percorso dello stadio e della Continassa, seguiti da lui in prima persona. Se oggi ci possiamo vantare di avere una sede accanto allo stadio, un centro tecnico all'avanguardia, un albergo e un concept store, lo dobbiamo ad Aldo. Parlare da parte mia di Giuseppe Marotta come professionista del mondo del calcio rischia di essere riduttivo. Sono 40 anni che gestisce club di calcio con successo. La capacità, la conoscenza di Marotta, sono stati strumentali per la crescita di questa società e anche a lui dobbiamo un caloroso ringraziamento e un applauso. L'elemento che ci ha permesso le scelte che abbiamo fatto è la capacità di Aldo e Beppe di far crescere professionisti sotto di loro, far crescere futuri professionisti che possano prendere il loro ruolo. Ci sarà quindi una nuova generazione di leader cui affidare la Juventus».

NUOVO ASSETTO - Agnelli poi ha spiegato come sarà strutturata la nuova società: «Ci sarà un'Area Servizi che avrà il compito di fornire all'Area Sportiva e all'Area Revenue le risorse necessarie per perseguire i propri obiettivi. L'Area Revenue dovrà consolidare il ruolo di potenza mondiale, non solo sportiva, ma anche economica, della società - ha sottolineato il numero 1 del club bianconero -. L'Area Sportiva sarà affidata a Fabio Paratici, l'Area dei Servizi a Marco Re e l'Area Revenue a Giorgio Ricci. La Juventus non è formata da tre persone, ma e' composta da un gruppo di donne e uomini che lavora ogni giorno per permettere alla squadra di vincere sul campo».

CALCIOPOLI - «Sui fatti del 2006 faccio mia una frase detta da un'azionista: 'Pensare sempre, parlarne mai'». Andrea Agnelli ha risposto così all'azionista che gli chiedevadi mettere una "pietra tombale" su 'Calciopoli', eliminando l'asterisco vicino al numero degli scudetti che nella pubblicazione della relazione finanziaria richiama al titoli del 2004/2005, revocato, e del 2005/2006, non assegnato, che la Juventus considera comunque tra i trofei vinti. 

STADIO - Il presidente ha escluso l'opzione di poter aumentare la capienza dello Stadium: «L'espansione dello stadio attuale non è possibile, se sarà sarà un altro stadio. Questo non è possibile espanderlo. L'ipotesi di un secondo stadio non è allo studio e nemmeno una seconda squadra femminile».

 


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