Lazio d’oro con i baby del futuro

Hoedt, Morrison e Patric pronti da luglio: giovani di talento in attesa di altri colpi
Lazio d’oro con i baby del futuro
Daniele Rindone
3 min

ROMA - Classi di nascita e talento 1993-1994. Sono i primi volti della nuova Lazio, una Lazio che tutti (società e tifosi) vogliono immaginare ai preliminari di Champions League. Un posto, da tempo, è prenotato da Patricio Gabarron Gil, alias Patric. Il suo nome si conosce dall’estate scorsa, fu vicino, ma non si chiuse. L’accordo col giocatore è stato trovato nelle settimane scorse. Patric sbarcherà a Roma ad inizio giugno, sarà sottoposto alle visite mediche e firmerà un contratto di quattro anni. Era lui il nuovo Mister X: quando Tare disse ai quattro venti “abbiamo chiuso un acquisto” si riferiva allo spagnolo. Patric è biondo come Basta, sarà il suo vice. E’ un esterno di grande spinta, può giocare da interno nel centrocampo a tre, è veloce, ha tecnica. E’ stato uno dei capitani del Barcellona B, ha esordito al Camp Nou durante la fase a gironi di Champions, non ha esordito nella Liga perché chiuso da Dani Alves e Montoya.

GLI ALTRI - Patric è un altro giovane di talento individuato da Tare, la caccia è grossa e continua da tempo. E’ classe 1993 (come Patric e Felipe Anderson) Ravel Morrison, la mezzala inglese che si allena a Formello (ex Manchester United e West Ham). Sarà a disposizione da luglio, è in ritardo, vuole finalmente diventare grande. E’ una scommessa, la Lazio spera di vincerla. Morrison s’allenava con Pogba nell’Academy del Manchester United, ha sempre fatto i conti con la sregolatezza, mai solo e soltanto con il suo genio calcistico. E’ sbarcato appesantito, sta cercando di entrare in forma e di presentarsi al meglio nel ritiro di Auronzo. I mesi di apprendistato vissuti agli ordini di Pioli gli hanno fatto bene: gli errori extracalcistici non sono ammessi e non saranno perdonati.

LA CLASSE 1994 - I baby d’oro non sono finiti qui. E’ classe 1994 il signor Wesley Hoedt, il centrale difensivo olandese ormai ex Az Alkmaar. Ha firmato a gennaio, sarà a Roma a luglio, sogna di giocare con il connazionale De Vrij nella Lazio e nell’Olanda. Hoedt è piombato a Roma più volte per cercare casa, sta imparando l’italiano, ha iniziato a vivere la sua nuova avventura da lontano. Tra i ‘94 c’è ovviamente Danilo Cataldi, il capitano eletto. S’è imposto in serie B con il Crotone (l’anno scorso), s’è consacrato in serie A (quest’anno) con la maglia biancoceleste. Le classi d’oro della Lazio comprendono la 1995, quella di Keita Balde Diao, un talento da ritrovare. Ha sofferto molto, ha perso la maglia, ha trovato spazio solo in corsa, la sua stagione è iniziata subito in salita. Eppure nel 2013-14 era stato l’uomo dell’anno laziale. Pioli, da lui, ha preteso un gioco diverso. Keita s’è dovuto adattare pur di esserci, ha modificato il raggio d’azione e s’è calato nel ruolo di vice Klose durante l’assenza di Djordjevic. Keita è un talento da recuperare, non ha potuto dare il meglio di sè. Nella lista dei ‘95 figura il nome di Thomas Strakosha, il portiere albanese, il terzo dietro Marchetti e Berisha. La società crede molto in lui.

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