Federbet: «La Lazio rischia l'esclusione dalle coppe»

Lo ha detto in un'intervista il segretario generale Francesco Baranca
Federbet: «La Lazio rischia l'esclusione dalle coppe»© MOSCA
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BRUXELLES - Partite truccate nei preliminari di Europa League e in diversi campionati europei, dalla Grecia alla Svezia, partite fantasma e leghe senza alcun valore sportivo: il calcioscommesse cresce in Europa e si dimostra ben saldo anche in Italia con diversi match sospetti in Serie B e Lega Pro. A denunciare "il virus del match-fixing" è il Rapporto 2015 presentato oggi da Federbet, Onlus di contrasto alla manipolazione sportiva, al Parlamento Ue. Tra le squadre italiane, occhi puntati sul Catania, protagonista di tutte e 4 le partite sospette rilevate in Serie B, e sulla Pro Patria, la più citata negli 8 match rilevati in Lega Pro. "La settimana prossima", ha affermato il Segretario generale di Federbet Francesco Baranca, «denunceremo alla polizia le 4 partite del Catania, siamo stanchi di indicare i match sospetti e che nessuno agisca per fermare il fenomeno». Già il 23 febbraio erano state denunciate alla procura di Busto Arsizio 7 partite di Coppa di Lega Pro e di Lega Pro, poi confluite nell'inchiesta 'Dirty Soccer' della polizia di Catanzaro che lo scorso 19 maggio ha portato all'arresto di 50 persone.

ALTRE GARE SOSPETTE - Altre denunce verranno depositate in Portogallo, in cui Federbet ha riscontrato 10 partite sospette tra Serie A (Benfica-Penafidel del 9 maggio), B e Coppa di Lega, più 3 amichevoli tra cui il match fantasma, 'giocata' la mattina di lunedì 4 agosto tra il Freamunde, seconda divisione lusitana, e il Ponferradina, pari categoria spagnola. Denuncia anche in Spagna per una partita di Serie B non annunciata, perché sotto "analisi", ha affermato il responsabile integrity della Lega spagnola Manuel Quintanar, e in Belgio, protagonista il Mons. «A Cipro e Malta gli spettatori sono gli unici a non conoscere il risultato delle partite», ha sottolineato l'eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, promotore della conferenza stampa. Albania, Montenegro, Bulgaria, Canada e Indonesia sono gli altri campionati, sostiene il rapporto, completamente falsati, tanto che "i bookmaker non accettano scommesse sulle loro partite". Problemi anche in Svezia, uno dei paesi meno corrotti del pianeta, in Grecia, in Ucraina, dall'Under 19 e 21 fino alla Serie A, Slovenia, Croazia, Ungheria e Romania.

RISCHIO LAZIO - Se questa è la fotografia del fenomeno per il campionato 2014-15, altri strascichi di eventi anteriori potrebbero rischiare di far tremare il mondo del pallone nostrano. «La Lazio rischia l'esclusione dalle Coppe», afferma Baranca, qualora, sulla base dei nuovi elementi apportati da Hristiyan Ilievski (il capo degli 'zingarì, ndr) la giustizia sportiva decidesse di procedere alla revisione del processo su Lazio-Genoa del 14 maggio 2011. Per quella gara il capitano biancoceleste Stefano Mauri venne squalificato 6 mesi per omessa denuncia. «Se si riaprisse il processo ci sarebbe il rischio per la Lazio di tornare a giudizio per responsabilità oggettiva». L'eventuale condanna, conclude Baranca, «porterebbe a una penalizzazione del club e a un'esclusione automatica dalle Coppe, come prevede il regolamento Uefa».

IL COMUNICATO DELLA LAZIO - La Lazio però non ci sta e attraverso il suo sito internet ha diffuso questo comunicato: "Le opinioni del sig. Baranca, in merito alle conseguenze che potrebbero interessare la Lazio, sono impressioni meramente soggettive, prive di alcun supporto probatorio e costituiscono una pura manifestazione personale senza alcun riscontro con elementi che possano contraddire le indagini svolte negli anni passati, concluse con le molteplici pronunce emesse dalla giustizia sportiva. La Lazio ha concluso una stagione di successi e si sta preparando a conseguirne altri in campo europeo: dichiarazioni come quelle del sig. Baranca costituiscono solo interventi di disturbo della quiete di cui hanno bisogno il club, i giocatori ed i tifosi, e chi le raccoglie e le amplifica, come se fossero fonti di verità e di pericolo concreto, si rende complice di attività meramente diffamatoria, sorretta solo da astio e voglia di nuocere alla Lazio, lontana sia dall'esercizio del diritto di cronaca che dal corretto svolgimento del dovere di informazione".


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