Francia, Lazio sotto accusa: «Maglia nera ricorda il fascismo»

Le Monde critica la scelta del club biancoceleste per la divisa da trasferta: «Tale da far rimpiangere a Di Canio di non poterla indossare»
Francia, Lazio sotto accusa: «Maglia nera ricorda il fascismo»
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PARIGI - La Lazio giocherà in trasferta in "camicia nera" titola oggi Le Monde sulla sua edizione on line, in un pezzo nel quale il giornalista Abel Mestre, che abitualmente segue il Front National di Marine Le Pen, ironizza sulla nuova tenuta tutta nera con aquila sul petto dei giocatori di Pioli. Le Monde aggiunge che la maglia è tale da far «rimpiangere a Paolo di Canio di non poterla indossare», anche se il completo nero «è la grande tendenza della stagione calcistica 2015-2016 (vedi Juventus e Paris Saint-Germain)». Ma per la Lazio, che «ha una pessima reputazione per i suoi tifosi neofascisti in Curva nord», e dopo Di Canio e le ammende per gli slogan razzisti in curva ha avuto il caso «del saluto romano di Stefan Radu, braccio teso davanti alla curva Nord dopo una partita con il Napoli», la situazione è diversa. E la scelta dell'abbigliamento ricorda questo "passato problematico". Le Monde rinvia poi a una nutrita serie di commenti che arrivano da tutta Europa sui social network, citandone in particolare uno, quello della redazione di Les cahiers du football, ex rivista cartacea, ora pubblicata soltanto su Internet: «Simpatico: la Lazio lancia la maglia Terzo Reich».

LAZIO: «È RIDICOLO» - «È una questione ridicola, anche ieri il PSG e la Juve hanno giocato con il completo nero. Magari avremmo fatto la maglia comunque nera, ma è stato un percorso quasi obbligato dalla regole della Uefa: volevamo far volare l'aquila stilizzata anche in Europa e il risultato è stato fantastico» . Così il responsabile del marketing della Lazio, Marco Canigiani, commenta l'articolo del quotidiano francese Le Monde che ha accostato la maglia da trasferta del club di Lotito alle camicie nere fasciste. «L'Uefa la considera un logo e se supera certe dimensioni deve essere tono su tono - spiega all'Ansa il dirigente biancoceleste -, al di là del fatto che è una maglia bellissima, ne venderemo tante e siamo contenti di averla fatta. In origine fare quattro modelli non era nei nostri pensieri, ma per l'Uefa non era regolamentare. Abbiamo fatto prove su prove. L'Uefa ti dice anche che le differenze di colore non devono essere superiori al 15%. Tante squadre optano per il nero, soprattutto chi ha la necessità di avere la terza maglia scura. Quell'articolo è di una cialtroneria che ho visto poche volte in carriera - il commento del responsabile della comunicazione, Stefano De Martino, a Lazio style radio -. Non vogliamo e non possiamo permettere di esprimere certi giudizi. Il club ha sempre risposto a carattere internazionali, ad esempio ad affiancarsi alla tragedia che aveva colpito la redazione di Charlie Hebdo. Mi dispiace, conosciamo Le Monde come una testata importante, ma si è lasciata andare a derive imbarazzanti. Questa società e la sua gente ha sempre dimostrato di essere presente con valori importanti. L'accostamento è assolutamente offensivo e non possiamo permettere a nessuno di esprimere giudizi di quel tipo».


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