Lazio, Lotito e Tare vicini a Pioli: critiche durissime alla squadra

Il tecnico dei biancocelesti s’è messo in discussione ricevendo risposte positive dal gruppo. No solo al 4-3-1-2. Presidente e diesse hanno avvertito i giocatori: chi non vuole più restare a gennaio parte
Lazio, Lotito e Tare vicini a Pioli: critiche durissime alla squadra
Fabrizio Patania
3 min

ROMA - Il ritiro è stato ferreo, punitivo. I giocatori della Lazio non sono potuti uscire neppure dieci minuti per andare a casa a prendere un cambio, come può succedere in queste situazioni. Quasi tutti abitano vicino a Formello, dove sono rimasti in clausura. Quando finirà il ritiro? Non è stato deciso e dipenderà in gran parte dal risultato e dalla prestazione con il Genoa. La Lazio potrebbe rientrare nel centro sportivo anche dopo la partita di questa sera all’Olimpico, per adesso è in agenda solo l’allenamento delle 10 di domani mattina. Lotito, il ds Tare e Pioli si aspettano un segnale deciso dall’impegno con il Genoa. Hanno chiesto alla squadra di rialzarsi subito e riprendere a correre. Lunedì è stata una giornata lunghissima a Formello, ma il vero confronto tra il tecnico, la dirigenza e la squadra è avvenuto in serata dopo il Consiglio di Gestione in cui Lotito aveva approvato la semestrale di bilancio al 30 giugno. E’ servito per ricompattare la squadra, trovare delle risposte, confrontarsi. Partiamo dall’allenatore.



PIOLI - La disfatta di Napoli lo poneva davanti a un dubbio, ovvero verificare o meno se la squadra avesse ancora piena convinzione nel lavoro che si sta facendo, in un certo tipo di calcio e di movimento. Fuori casa sono mancate sinora intensità, coraggio, tempi d’uscita e distanza tra i reparti. Sono caratteristiche indispensabili per interpretare e giocare il calcio che aveva permesso alla Lazio nella passata stagione di raccogliere applausi. Pioli s’è messo in discussione davanti alla squadra, ha chiesto ai giocatori se ci fossero voci contrarie, critiche o non credesse più al suo progetto, alla sua idea di calcio. La squadra non ha dato risposte negative, semmai positive. Sono stati fugati i dubbi relativi al rapporto con l’allenatore. Alcuni giocatori hanno solo sottolineato la scarsa abitudine al 4-3-1-2. Pioli voleva maggiore densità a centrocampo per contrastare il Napoli, la squadra si sente più a suo agio con i movimenti del 4-3-3 e del 4-2-3-1 studiati e collaudati a lungo nella passata stagione. Ovviamente il tecnico si è preso le sue responsabilità, può aver commesso degli errori, ma ha chiesto altrettanta disponibilità ai giocatori. Doveroso accettare le scelte e il turnover. Se si giocano novanta minuti o anche solo gli ultimi dieci di partita bisogna entrare in campo motivati e dare tutto. Il finale gestito male in Ucraina lo aveva fatto arrabbiare quasi quanto il cappotto del San Paolo.

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