ROMA - Una battuta del rapper J-Ax sulla Lazio, al termine di un videomessaggio mandato in onda dalla trasmissione di La7 "Piazza Pulita", sta facendo infuriare i tifosi biancocelesti. Il cantante ha chiuso così il suo intervento sulla bufera che ha coinvolto il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino: «Roma ha avuto nel passato grandi tragedie come il rogo di Nerone, le due guerre mondiali e lo scudetto della Lazio: sono sicuro che supererà anche il sindaco Marino». Il tricolore laziale paragonato alle devastazioni della guerra. Apriti cielo!
La notizia ha fatto il giro dei forum e dei social network dedicati alla Lazio e il popolo biancoceleste si è compattato in nome dell'indignazione nei confronti del cantante milanese, Alessandro Aleotti. Subito i profili social dell'artista del funkytarro sono stati tempestati di commenti, tra risposte ironiche, insulti e minacce impossibili da riportare. C'è anche chi ha proposto mobilitazioni in vista dei prossimi concerti romani.
Molti fan di fede biancoceleste hanno chiesto spiegazioni, come Gianluca R.: «Mi spieghi la frase sullo scudetto della Lazio? Penso di meritarlo dopo anni di cd comprati e concerti visti». Aleotti, su Twitter, ha da poco pubblicato una prima risposta.
Un discorso su politici e corruzione e tangenti e la gente pensa al calcio. La perfetta rappresentazione dell'Italia... Tra poco rispondo.
— J-Ax (@jaxofficial) 16 Ottobre 2015
LE SCUSE - Più tardi, su Facebook, ha postato un video con un messaggio di scuse: «L'analogia ha fatto arrabbiare in molti e mi dispiace. La mia intenzione era quella di sottolineare l'assurdità di dare colpe a persone, senza senso, e non colpire qualcuno. Anche perché io non capisco nulla di calcio, non tifo per nessuna squadra. È uscita la Lazio perché stavamo parlando della città, ma avrebbe potuto essere benissimo il Genova. Si chiama Genova??? Se vi dovete arrabbiare con me sul calcio, arrabbiatevi quando vi passo avanti durante una partita o vi chiedo per l'ottocentesima volta di spiegarmi il fuorigioco. Scusatemi per il malinteso e fatevi una risata».