Lazio, parola di Cissé: «I tifosi biancocelesti non sono razzisti»

L'attaccante francese ha lasciato il calcio e si diletta a fare il deejay: «Conosco l'ambiente, è fatto di persone speciali»
DJIBRIL CISSE' - L'ex attaccante della Lazio annuncia il definitivo ritiro: si dedicherà alla musica e alla sua personale linea di abbigliamento
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ROMA - A difesa della Lazio e della sua Curva Nord. E' un tifoso d'eccezione ad arringare, quel Djibril Cissé ex attaccante biancoceleste che ha detto addio al calcio per un problema all’anca ed ora si diletta a fare il deejay. Dopo i cori razzisti a Koulibaly la squalifica di alcuni settori dell'Olimpico, Cissè commenta così intervistato da Sky Sport: «I tifosi della Lazio non sono razzisti. Con me sono stati speciali sin dal primo giorno e li porto dentro di me. Non ho mai avuto problemi con loro. Il coro che cantavano per me? Me lo ricordo molto bene, ma non posso ripeterlo. Ho troppo rispetto per Totti».

IL PASSATO E' PASSATO - «Ho dovuto smettere per il problema all’anca- continua Cissè -. Mi sono operato un mese fa, adesso mi sento molto bene. Non è detto che non possa tornare, chissà. Se avrò anche l’1% di possibilità di tornare a giocare, ci proverò...nella Lazio venivo spesso impiegato sulla fascia destra. Per il bene della squadra lo facevo ma era difficile per me segnare in questo modo. Ho fatto sacrifici e dato tutto comunque».


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