ROMA - Marchetti e Lulic sono state le operazioni chiuse a gennaio, Cataldi si è aggiunto nei primi giorni di febbraio. La Lazio ha cominciato a lavorare pensando alla prossima stagione. Fondamentale fissare dei punti fermi, eliminare alcuni interrogativi che avevano accompagnato lo spogliatoio e le scelte societarie negli ultimi mesi. Il portiere e l’eroe della Coppa Italia 2013 hanno deciso di sposare il progetto, di legarsi al club biancoceleste. Erano quasi in scadenza, si imponeva una decisione. Continuare a Formello oppure andare via. E lo stesso discorso valeva per Cataldi, sotto contratto sino al 2018, già entrato nei pensieri di Napoli e Juventus. Lotito e il ds Tare lo hanno blindato, adeguando il suo ingaggio e prolungando il contratto sino al 2020: vogliono farne un simbolo della Lazio che verrà, quella cresciuta a Formello. Ora la dirigenza dovrà risolvere altri nodi fondamentali per l’architettura e la progettazione della nuova squadra.
L’ultimo colloquio risale a venerdì mattina sul campo di Formello. Tare è in pressing sul suo pupillo, preso nell’estate 2013 dall’Anderlecht e portato alla Lazio per consegnarli un ruolo cardine. Lucas voleva lasciare il Belgio e misurarsi in un campionato più difficile, come quello italiano, per guadagnare un posto nella Seleccion. Ha centrato l’obiettivo e se n’è posto un altro: crescere ancora dal punto di vista professionale, se possibile giocare in Champions (ribalta conosciuta con l’Anderlecht) e guadagnare ancora di più. L’eliminazione nel preliminare di fine agosto con il Bayer Leverkusen ha pesato molto nei suoi pensieri così come vedere oggi l’Olimpico vuoto e nessun entusiasmo intorno alla Lazio lo fa riflettere. La società e Pioli, attraverso i risultati, devono ricreare l’atmosfera giusta intorno alla squadra. Certo l’aiuto dei tifosi servirebbe, anche per convincere i campioni.
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PIOLI: CREDIAMO NELL'EUROPA