Lazio, Pioli esonerato. Squadra a Simone Inzaghi: caos a Formello

La decisione dopo il pesante ko nel derby. Intanto Lotito manda tutti in ritiro. A Formello 400 tifosi inferociti: un agente ferito, quindici fermi
Lazio, Pioli esonerato. Squadra a Simone Inzaghi: caos a Formello© ANSA
5 min

ROMA - Stefano Pioli, dopo il sonoro ko nel derby contro la Roma, è stato esonerato. Il 4-1 finale è stato fatale per il tecnico. La squadra è stata affidata a Simone Inzaghi, allenatore della Primavera. Intanto il presidente Lotito ha annunciato che la squadra da domani pomeriggio andrà in ritiro a Norcia, mentre quattrocento tifosi a Formello si sono radunati per contestare la squadra.

 

LAZIO TRAVOLTA NEL DERBY

CAOS A FORMELLO - Contestazione dei tifosi e ribaltone in panchina, dopo il pesante 1-4 subito nel derby con la Roma: è caos in casa Lazio. A Formello alcune centinaia di tifosi inferociti hanno assaltato il centro sportivo in attesa del pullman della squadra, per giunta arrivato semivuoto. Per disperderli, gli agenti della Polizia hanno caricato usando lacrimogeni e idranti: il bilancio è di un agente ferito e quindici fermati. Il tutto mentre la società, dopo aver annunciato il ritiro della squadra a Norcia, decideva di esonerare Stefano Pioli e affidare la panchina biancoceleste per le restanti sette partite di campionato al tecnico della Primavera, Simone Inzaghi.

PIOLI, AVVENTURA INTERROTTA DOPO 661 GIORNI - È durata 661 giorni l'avventura di Pioli sulla panchina della Lazio. Un anno e 9 mesi che dal 12 giugno 2014 lo hanno visto passare dalle stelle alle stalle nel giro dell'estate scorsa. Dall'altare del terzo posto conquistato la scorsa stagione, dopo una cavalcata strepitosa in cui la Lazio giocò a tratti il miglior calcio d'Italia distinguendosi come il secondo miglior attacco della Serie A (con 71 reti, una sola in meno della Juventus campione d'Italia in carica) e una delle migliori difese del campionato, alla debacle totale di questo 2015/16 amaro di soddisfazioni. Dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia subita contro la Juventus all'Olimpico, i primi cenni di cedimento del gruppo si erano manifestati con il nuovo ko in Supercoppa a Shanghai ad agosto, sempre contro i bianconeri. Le grane per la fascia di capitano affidata a Biglia e i mugugni di Candreva hanno aperto una spaccatura che non si è mai sanata all'interno del gruppo e che ha contribuito all'eliminazione nel preliminare di Champions ad opera del Bayer Leverkusen. Svanito il sogno, la Lazio si è come sfaldata. Colpe di Pioli, ma anche dei tanti infortuni (pesante quello di De Vrij, out da fine settembre) e della società che a gennaio ha ingaggiato il solo Bisevac, a parametro zero, evidentemente non all'altezza di sanare i tanti guai difensivi dei biancocelesti. Pioli ha sempre rifiutato di dimettersi, neanche dopo il pesante 0-3 con lo Sparta Praga in Europa League, ultimo degli obiettivi rimasti: "Non mollo, ci metto la faccia", aveva detto allora. È il quarto allenatore esonerato dell'era Lotito dopo Caso, Ballardini e Petkovic. 

PIOLI: «PECCATO PER QUESTA SCONFITTA» - «Abbiamo sofferto la qualità della Roma, poi abbiamo fatto un errore grave sul loro primo gol e la partita è cambiata. Nel secondo tempo siamo rientrati meglio in gara ma non siamo riusciti a riaprire il match», queste le parole di Stefano Pioli dopo l'umiliante ko contro la Roma nel derby. «Oltre alla bravura della Roma noi su tutti i gol subiti potevamo fare qualcosa di più. Stiamo lavorando molto su determinate situazioni ma paghiamo sempre ogni errore. Il 4-1 è comunque un passivo troppo pesante e che va oltre i nostri demeriti. In questa stagione così complicata volevamo regalare una gioia ai nostri tifosi: adesso mancano sette partite e le onoreremo al meglio con dignità e professionalità.

Perché Keita non dall’inizio? Keita in questo momento ha un grande rendimento quando entra a partita in corso e ne ha un altro quando parte dall’inizio. Ho cercato di mettere la migliore formazione per affrontare questo derby. Rigore di Florenzi su Keita? A me dal campo era sembrato rigore e le immagini confermano le mie sensazioni. L’episodio finale con Spalletti? Non è successo niente, io stavo già scendendo negli spogliatoi perché ero molto nervoso e ci siamo salutati nel sottopassaggio».


© RIPRODUZIONE RISERVATA