Lazio, il tifoso e Tounkara ora rischiano il daspo

Il tifoso e il giocatore fuori rosa hanno lasciato il commissariato di Polizia intorno alle 22. Non sono esclusi ulteriori strascichi
Lazio, il tifoso e Tounkara ora rischiano il daspo© ANSA
Daniele Rindone
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ROMA - L'incredibile in un finale da codice penale. L’aggressione verbale di un tifoso laziale a Biglia, l’attaccante Tounkara reagisce e finisce in commissariato, la Tribuna Autorità dell’Olimpico trasformata in saloon, volano insulti, volano anche uno sputo e un pugno. Subito la ricostruzione dei fatti. Lazio-Chievo si è appena conclusa, un tifoso biancoceleste scavalca dalla Tribuna Monte Mario, piomba in Tribuna Autorità, si avvicina alla ringhiera che separa spalti e campo, si scaglia contro il capitano Biglia, lo insulta, lo invita ad andarsene proprio nel giorno in cui il rinnovo è sembrato più vicino, sarebbe partito anche uno sputo. Biglia è sulla scalinata che porta negli spogliatoi, sta per scendere nel sottopassaggio, risale i gradini, prova a reagire, prova a scavalcare, viene trattenuto a stento da 6-7 compagni e dai magazzinieri della Lazio.

Biglia è una furia, invita il tifoso a farsi avanti, a forza riescono a portare il capitano biancoceleste dentro il tunnel dell’Olimpico. Il tifoso intanto è stato allontanato dagli steward, ma sulla strada che porta all’uscita della Tribuna Autorità incrocia Mamadou Tounkara, attaccante della Lazio fuori rosa, che da lì aveva assistito al match con il Chievo. Tounkara indossa una felpa e un giubbotto, tiene il cappuccio tirato su, le telecamere di Sky lo inquadrano ed è riconoscibilissimo. Inveisce contro il contestatore, lascia il posto occupato durante il match, si fa incontro al tifoso, gli urla qualcosa. In un attimo nasce un parapiglia, il tifoso e Tounkara sono faccia a faccia, l’attaccante sferra un pugno, colpisce il supporter. Sono attimi di tensione, c’è grande concitazione. Interviene la Digos e conduce il tifoso e Tounkara al commissariato di polizia dell’Olimpico. Entrambi vengono fermati per due ore, si procede subito con l’identificazione. Al commissariato entrano il presidente Lotito, il diesse Tare, il team manager Manzini, il segretario generale Calveri, s’informano sull’accaduto, poi entrano nella reception dell’Olimpico, zona sala stampa.

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IL DOPPIO DASPO - Il tifoso e Tounkara hanno lasciato il commissariato di Polizia intorno alle 22. Non è chiaro se siano state sporte denunce o meno, di sicuro non c’è stata riconciliazione e questo lascia pensare possano esserci strascichi giudiziari. Il tifoso e Tounkara intanto rischiano il Daspo. L’attaccante della Lazio, secondo la società, non incapperà in provvedimenti disciplinari da parte della giustizia sportiva, il fatto non è accaduto in campo. Mamadou Tounkara, l’ex gemello di Keita, anche lui spagnolo-senegalese, si è scusato con un tweet postato alle 22.15, subito dopo aver lasciato il commissariato. Ecco cosa ha scritto: «Scusatemi, non voglio che sia frainteso il mio gesto. Io sono il primo tifoso, il primo laziale, il primo a sostenere la mia squadra, solo che vedendo simili gesti (come sputare al nostro capitano) quasi non riuscivo a credere che un sostenitore potesse arrivare a tanto. Chiedo scusa in primis al tifoso e a tutta la mia Lazio. Sempre forza Lazio». Lo scenario. Tounkara, 21 anni, non rientra nei piani della società da tempo, non ha trovato squadra durante il mercato estivo, la società stava provando a trasferirlo nella finestra invernale. In campo non ha mai mantenuto promesse e aspettative, in tanti anni si è fatto notare per comportamenti extracalcistici, mai piaciuti al club. Per quanto sia assurdo che un tifoso si scagli in quel modo contro un giocatore della sua squadra, l’accaduto di ieri compromette anche l’immagine di Tounkara, al di là della difesa di Biglia e delle scuse presentate via internet. L’attaccante, se sarà daspato, non potrà entrare negli stadi italiani, se sarà decisa la condanna questa andrà quantificata nei tempi. E’ successo anche questo in un Olimpico semivuoto, in una giornata incredibile. Si possono perdere le partite nel calcio, ma non si può perdere la testa. Non possono perderla i tifosi, non possono perderla i giocatori, chiunque essi siano, che trovino posto in squadra o che si trovino fuori, sugli spalti, in borghese, anche loro nelle vesti di supporter.


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