Derby: Tevere senza limiti e la Lazio si infuria

La Roma ha avuto l’ok dalla Questura. Lotito non ci sta: c'è disparità di trattamento
Derby: Tevere senza limiti e la Lazio si infuria
2 min
Fabrizio Patania

ROMA - La polemica è ancora sotto traccia, gestita con discrezione da Lotito e dalla Lazio, ma l’irritazione è palpabile e nessuno la nasconde a Formello. La Questura ha autorizzato la vendita libera dei biglietti per la tribuna Tevere richiesta dalla Roma e scattata lunedì alle ore 16. Sono caduti i vincoli imposti dall’Osservatorio che negli ultimi anni, per motivi di sicurezza, aveva destinato il settore ad una sola tifoseria (quella di casa) limitando l’accesso agli abbonati e ai possessori della Tessera del Tifoso. Un passo avanti, verso il progresso e l’apertura degli stadi, sempre più blindati e complicati da raggiungere. Giusto, in questa ottica, fa sapere la Lazio, ma forse sarebbe stato meglio aspettare la prossima stagione. A Formello sottolineano la disparità di trattamento e ovviamente non si riferiscono all’incasso, ma al fattore campo. Nel derby d’andata, datato 4 dicembre, la tribuna Tevere era ancora soggetta a restrizioni e limitazioni e restò vuota, come poi è successo anche in occasione della doppia semifinale di Coppa Italia, da una parte e dall’altra. Non sarà e non potrà essere così domenica prossima, perché con la vendita libera non ci saranno solo gli abbonati e i tifosi “fidelizzati”, ma si potranno aggiungere i paganti. E lo stadio Olimpico si colorerà di giallorosso molto di più rispetto al recente passato.

Di fatto Inzaghi giocherà realmente in trasferta e solo con l’appoggio della Curva Nord. La differenza, a occhio nudo, si vedrà. La vendita libera e la possibilità di acquistare un tagliando senza essere in possesso di un abbonamento della Roma non impedirà, nelle prossime ore, a un qualsiasi tifoso laziale di entrare (volendo) in un Roma Store e acquistare un biglietto di Tevere. E anche su questo punto ci può essere una doppia chiave di lettura. Quanti laziali ci penseranno e lo faranno? La risposta è semplice: pochi, pochissimi. 

Leggi il resto dell'articolo sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio in edicola


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti